E Matteo salvò un creditore

E Matteo salvò un creditore

In fondo è stata sempre la linea di Renzi quando era al governo: non si possono aiutare tutti i creditori gabbati dalle banche andate a gambe all'aria e dal bail in. E quelli, ingrati continuano a perseguitare lui e la Boschi inseguendoli a ogni fermata del treno del Pd, trasformato in una via crucis. Quando si dice un leader con buone intenzioni, non comprese dagli elettori. Ora finalmente la telefonata tra De Benedetti e Renzi finita agli atti dell'inchiesta Consob e poi della Commissione parlamentare di inchiesta restituisce un po' di giustizia all'impegno profuso dall'ex premier.

Che tra una «breakfast» (De Benedetti dixit) e l'altra con l'Ingegnere, a quanto pare si è dannato l'anima pur di dare una mano a chi rischiava di rimetterci del denaro nella vicenda delle banche popolari. Ora tocca agli elettori rendere il merito a Renzi: sarà mica colpa sua, lui, ora lo sappiamo, almeno un creditore l'ha salvato.

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