E ora anche Bergoglio vuole il divorzio breve

Il Papa chiede una Sacra Rota più veloce e gratuita: "Staccare gli interessi spirituali da quelli economici"

E ora anche Bergoglio vuole il divorzio breve

Gratuità e brevità: è la svolta di Papa Francesco per il «divorzio cattolico». Jorge Mario Bergoglio, infatti, ha aperto alla possibilità di azzerare i costi delle cause di nullità matrimoniali. Nel discorso rivolto ai partecipanti al corso di prassi canonica promosso dal Tribunale della Rota Romana, il Pontefice ha avanzato l'ipotesi di abbattere le spese, e ha chiesto che non ci siano affari economici intorno alle sentenze. Mentre il dibattito in Parlamento sul divorzio breve ha dato il prima via libera, il Pontefice accelera su quello ecclesiale. Rinunciando anche agli introiti che derivano dalle cause. Attualmente, infatti, le spese sono di due tipi: la parcella all'avvocato ecclesiastico – che, secondo i parametri stabiliti dalla Conferenza episcopale italiana, va da un minimo di 1.500 euro a un massimo di 2.992 euro - e la tassa al Tribunale, dai 262 ai 525 euro. Se, tuttavia, il richiedente non è in grado di sostenere le spese, scatta il gratuito patrocinio e i costi si annullano, dietro lettera del parroco e verifica delle effettive possibilità economiche del richiedente. Nelle casse del Vaticano non finisce un euro, perché i Tribunali ecclesiastici dipendono dalla conferenza episcopale. Ma in caso di gratuità delle cause, la Santa Sede dovrà sostenere maggiormente la Cei nelle spese per gli avvocati e per il mantenimento dei Tribunali. «Bisogna essere molto attenti che le procedure non siano entro la cornice degli affari – ha avvertito il Papa - e non parlo di cose strane. Ci sono stati anche scandali pubblici». Il Pontefice ha ricordato: «Ho dovuto congedare dal Tribunale una persona, tempo fa, che diceva: “10.000 dollari e ti faccio i due procedimenti, il civile e l'ecclesiastico“. Per favore, questo no».

La proposta di rendere gratuiti i processi di nullità matrimoniale era emersa con forza al Sinodo sulla famiglia. In primo luogo erano stati i vescovi italiani a ventilare l'ipotesi. «Alcune proposte hanno parlato di gratuità – ha aggiunto Papa Francesco – si deve vedere. Ma quando sono attaccati l'interesse spirituale all'economico, questo non è di Dio! La madre Chiesa ha tanta generosità per poter fare giustizia gratuitamente. Questo punto è importante: staccate le due cose». Il Papa argentino ha anche parlato di snellimento delle procedute e ha pronunciato la parola giustizia sette volte nel suo breve ma incisivo discorso di fronte ai 300 partecipanti al seminario. «C'è una preoccupazione per snellire le procedure, per un motivo di giustizia. Giustizia perché siano giuste, e giustizia per la gente che aspetta per anni una sentenza» e «ha bisogno di una parola della Chiesa sulla sua situazione matrimoniale, per il sì e per il no, ma che sia giusta. Alcune procedure sono tanto lunghe o tanto pesanti che non favoriscono e la gente lascia». Il Papa ha poi raccontato un aneddoto di quando era arcivescovo di Buenos Aires. «È impossibile immaginare che persone semplici, comuni, vadano al Tribunale: devono fare un viaggio, devono perdere giorni di lavoro...tante cose. La madre Chiesa deve fare giustizia e dire: «Sì, è vero, il tuo matrimonio è nullo. No, il tuo matrimonio è valido. Ma giustizia è dirlo. Così loro possono andare avanti senza questo dubbio, questo buio nell'anima». Negli ultimi anni il numero delle pratiche per chiedere la nullità delle nozze è salito alle stelle.

Una valanga di cause di ex innamorati che intendono rifarsi una vita nuova. E ora, con l'istituzione di una Commissione ad hoc voluta dal Papa che lavori sullo snellimento delle procedure, la svolta vera e propria potrebbe arrivare presto.

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