E ora la fusione Oriente-Occidente manda in archivio lo «slim» estremo

«Per uscire dalla drammaturgia del classico bisogna andare controcorrente» spiegava ieri Giorgio Armani dopo aver mandato in passerella la collezione Emporio, un inno alla contaminazione tra mondi, culture, attitudini con un solo comune denominatore: l'eleganza intesa come fusione di Oriente e Occidente senza banali cadute nell'etnico. Così nel sapiente accordo di colori come i blu, i grigi e i naturali, spicca uno speciale tono di verde detto Veronese perché scoperto dall'omonimo pittore, ottenuto in una colata di smeraldo, malachite e giada. Armani lo chiama mirto e c'è da scommettere che, sapientemente mixato, piacerà a uomini arditi ma non sfrontati. I quali troveranno irresistibile il paisley, disegno orientale per eccellenza, restituito alla modernità nelle stampe digitali e nei ricami sul principe di Galles. Il pantalone più nuovo? È meno formale, corto sopra al malleolo e più morbido grazie alle pince. «Diverso dall'estremismo slim che vediamo in giro» spiegava re Giorgio mostrando anche giacche con revers e bottoni pressati, come fossero solo disegnati. Fra le altre sorprese con cui Armani ha sancito che gli uomini, a qualunque latitudine, vadano rispettati per quello che sono, anche il blouson di nappa leggera accoppiata alla georgette e una stringata aperta sul tallone e sostenuta da cinturino.

Sulla stessa lunghezza d'onda Ennio Capasa che ha pensato di fondere nel suo crogiuolo creativo gli elementi che lo hanno sempre ispirato, i biker, i nativi americani, i musicisti, per disegnare, fra tecnologia e tailoring, nuove espressioni creative. Un'idea di techno-vintage esaltata dai piccoli trench con tasche gommate, dal bomber di alluminio in membrana medical care, dalle giacche dai blazer slim fit. «Lo stile vince sempre sul trend» spiegava il designer denunciando un profondo processo di cambiamento che sta trasformando il vestire al maschile. Anche da Jil Sander il designer Rodolfo Paglialunga ha innestato sulla celebre purezza della maison, elementi utility: tasche, cerniere, badge e cinghie regolabili percorrono le giacche e i pantaloni sartoriali ma corti appena sotto al polpaccio. Li chiama «abbreviati» e di primo acchito risultano curiosi soprattutto quando spuntano da sotto un lungo spolverino creando gradini ottici su calze scure e stringate robuste. Bellissimi i parka e gli anorak in pesante tela spalmata e i completi in denim blu personalizzati con fantasie japan style.

Di tutt'altra natura il caos armonico di Andrea Pompilio che produce stupore per la bellezza dei tessuti cangianti con cui ha realizzato i parka ma anche per il gioco irriverente dei pantaloncini da boxeur in seta, stivali da giardino e borse a secchiello portati con le giacche sartoriali in tessuto nido d'ape.

Ovunque, una sottile e lunga sciarpa di seta. «Un mix di rétro e di contemporaneo, con pezzi iconici che ricordano le mie dieci collezioni uomo disegnate finora» diceva lo stilista ricamando ovunque l'urlo più romantico che ci sia: «Love me for ever or never».

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica