E ora Di Maio senior si difende "Ferocia, lasciate stare i figli..."

Il padre di Luigi Di Maio, Antonio adesso rompe il silenzio dopo il sequestro di alcuni suoi terreni in Campania

E ora Di Maio senior si difende "Ferocia, lasciate stare i figli..."

Il padre di Luigi Di Maio, Antonio adesso rompe il silenzio dopo il sequestro di alcuni suoi terreni in Campania. In un'intervista al Corriere, Di Maio senior di fatto prende sulle sue spalle la responsabilità degli errori commessi: "Le mie responsabilità non possono ricadere sui miei figli. Mio figlio, giustamente, ha preso le distanze dagli errori che ho commesso, ha garantito subito la massima trasparenza presentando tutte le carte. Non si è sottratto alle domande, non ha fatto nulla per favorirmi o nascondere fatti ed ha fatto bene. Lo conosco, è mio figlio, non avrebbe potuto avere altro comportamento perché è una persona onesta", ha affermato. Dopo l'inchiesta de ilGiornale, è scattato un controllo da parte dei vigili urbani sul terreno di proprietà di Di Maio e dopo una rapida verifica è scattato il sequestro anche per la presenza di "manufatti abusivi" e di rifiuti abbandonati. Il vicepremier è finito nel ciclone delle polemiche e adesso il padre gli fa da scudo: "Come potrà immaginare è la cosa che mi dispiace di più. Hanno attaccato Luigi con una ferocia spropositata. Stanno cercando di colpirlo ma lui non ha la minima colpa. Non era a conoscenza di nulla. Le mie responsabilità non possono ricadere sui miei figli. Tornare indietro non si può ma se potessi riavvolgerei il nastro per non ripetere gli errori del passato. Questo non è possibile quindi posso solo dire che mi dispiace".

Poi Antonio Di Maio parela di alcune incomprensioni avute col figlio in questi anni. Incomprensioni di cui ha parlato lo stesso Luigi Di Maio nel corso di un servizio a Le Iene: "Mi spiace che in passato ci siano state delle incomprensioni che per fortuna con il tempo abbiamo superato. Penso possa accadere tra un padre ed un figlio". A questo punto chiarisce anche la posisizione del figlio sulle accuse di aver lavorato in nero: "Luigi ha lavorato per l’azienda di famiglia da febbraio a maggio 2008 regolarmente contrattualizzato; d’estate qualche volta mi accompagnava al cantiere".

Infine sui terreni sequestrati spiega: "Il campo di calcio non è mio ma è adiacente al terreno di Mariglianella, questo sì è di proprietà mia e di mia sorella e viene utilizzato da chi gestisce il campo di calcio in virtù di un contratto di comodato verbale per far giocare i bambini".

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