Tutto rinviato. Il premier Mario Draghi vuole studiare l'andamento dalla curva del contagio, prima di varare il decreto con le misure che introducono l'obbligo del green pass per i trasporti e il via libera alla riapertura delle scuole in presenza.
Da un lato, Draghi monitora l'andamento della curva epidemiologica, dall'altro spera di trovare un punto di mediazione con Lega, contraria a un'altra stretta. Ieri il leader del Carroccio Matteo Salvini ha incontrato il capo del governo a Palazzo Chigi, ribadendo la posizione del suo partito: «Le libertà per me sono sacre, invito tutti coloro che rischiano la vita a vaccinarsi, perché in quel caso il vaccino salva la vita. Ma nessuno mi convincerà mai che obbligare a vaccinare i bimbi di 12 anni sia una scelta utile».
E così il decreto legge sulla scuola e sui trasporti slitta: sarà sul tavolo del Consiglio dei ministri nella prossima settimana. Mentre lunedì dovrebbe tenersi la cabina di regia per mettere a punto il provvedimento.
L'idea di Draghi resta quella di introdurre, già a partire dal 6 agosto, l'obbligo del green pass per utilizzare aerei, navi e treni. La Lega vorrebbe far slittare l'entrata in vigore dell'obbligo a fine agosto: in molti hanno già prenotato voli e navi. Difficile che su questo punto il presidente del Consiglio possa fare marcia indietro. Non dovrebbe essere previsto, invece, alcun obbligo di green pass per salire su bus e metro. Ma il trasporto locale resta un nervo scoperto; è il principale veicolo di contagio. Su questo tema oggi il ministro dell'Istruzione Patrizio Bianchi incontrerà le Regioni per illustrare il piano scuole, chiedendo uno sforzo sul potenziamento dei mezzi pubblici locali. Si va verso la conferma dello scaglionamento degli orari per accedere a scuole e mezzi di trasporto. Sul punto si è espresso, con una posizione critica, Antonello Giannelli, presidente dell'associazione nazionale presidi: «In un anno e mezzo non si è riusciti a comprare più mezzi pubblici e ad assumere più autisti. Tralascio ogni giudizio però è uno dei punti più critici di questa vicenda».
L'altro capitolo, da inserire nel decreto, riguarda il rientro a scuola in presenza con l'obbligo vaccinale per prof e alunni. Oggi il titolare dell'Istruzione presenterà il piano scuola alle Regioni recependo le linee guida del Cts: distanziamento e mascherina in aula saranno confermate. L'obbligo vaccinale, per personale e alunni, resta un tema divisivo. I dati: la struttura commissariale guidata dal generale Francesco Paolo Figliuolo conferma che il 78% ha ricevuto la seconda dose. Per il restante 22% potrebbe scattare l'obbligo. Solo per il personale scolastico. Sugli alunni non c'è intesa. Il Cts ha fissato una soglia di sicurezza: il 60% di vaccinati tra 12 e 19 anni. La proposta di inserire l'obbligo per gli anni era stata sollecitata dai presidi.
Però ora si fa largo un'altra opzione: far svolgere la quarantena in Dad ai non vaccinati in caso di un positivo in classe come deciso in Francia. Ma va cambiato il protocollo sanitario della gestione delle quarantene, elaborato dall'Iss, che risale all'anno scorso.
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