Roma Il comitato «no moschea» ce l'ha fatta. Pisa andrà al referendum per decidere se la struttura per la preghiera dei musulmani, a pochi passi dalla torre pendente, sarà realizzata o meno.
I volontari che negli ultimi due mesi si sono dati da fare per raccogliere le 1.800 firme necessarie per indire la consultazione popolare hanno vinto la loro battaglia, visto che proprio ieri il risultato è stato raggiunto.
Si tratta del primo caso in Italia ed è da qui, come ha detto Magdi Allam domenica scorsa a Tirrenia in occasione del comizio pubblico a sostegno del comitato, «che parte la rivoluzione degli italiani» contro la realizzazione delle moschee nel nostro Paese.
Il comitato dei garanti era stato costituito solo a inizio estate e i pisani non speravano che si riuscisse a raggiungere la soglia delle 1.800 firme, ma la volontà e la tenacia delle tante persone che si sono spese per la causa ha avuto la meglio.
«E non ci fermeremo qui - spiega Gianluca Gambini, vicepresidente del comitato - perché contiamo di arrivare a un numero più alto di firme, almeno a duemila, in modo che in Comune nessuno possa farci problemi. Per cui questa mattina saremo nuovamente al mercato di Pisa, in modo che chi non ha ancora firmato possa farlo».
Dal «no moschea» arrivano anche i complimenti a chi ha reso possibile questa vittoria. «Vogliamo ringraziare tutti coloro che ci hanno aiutato - tiene a dire Gambini - in modo particolare il Giornale con i suoi giornalisti, che ha creduto in questa battaglia e ci ha seguiti raccontando la cronaca di questi giorni. Tra questi Magdi Allam, che domenica scorsa ha tenuto un dibattito seguitissimo, grazie al quale sono arrivate tante persone a firmare. La raccolta si chiuderà sabato prossimo, sempre al mercato cittadino, dove sarà presente per supportarci anche Daniela Santanché».
Le firme saranno consegnate entro la mattinata di lunedì 22 agosto, dopodiché si avrà una settimana per il conteggio. Se 1.800 delle firme raccolte saranno valide si andrà, nel corso dei prossimi mesi, al referendum consultivo. Per cui, fino al momento in cui la popolazione non deciderà se volere o meno la moschea nella zona di Porta a Lucca, i lavori di realizzazione della struttura non potranno partire. E dal comitato fanno sapere di essere certi che vincerà il «No».
Mario Razzanelli, consigliere comunale di Firenze, ha infatti commissionato un sondaggio a Renato Mannheimer dal quale risulta che il 57 per cento dei pisani non vuole la moschea. Tra gli intervistati l'82 per cento, peraltro, ritiene elevato il rischio di attentati terroristici in Italia.
E considerando che alcuni giorni fa, nel comune di Cascina, a poca distanza da Pisa, è stato fermato (e poi espulso) Bilel Chihaoui, ventiseienne sospettato di essere un jihadista vicino all'Isis, è probabile che la percentuale dei contrari alla moschea sia destinata ad aumentare.
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