E in tribunale Nike sconfigge Satana (e le sue scarpe)

Stop alla vendita delle "Satan Shoes". Vendute a 1018 dollari con una goccia di sangue nella suola

E in tribunale Nike sconfigge Satana (e le sue scarpe)

Alla fine ha vinto la Nike, o almeno in parte, sulla questione delle scarpe con riferimenti satanici. Le Satan Shoes, Nike Air Max 97 modificate, con una goccia di vero sangue umano nelle suole mescolato con inchiostro rosso al posto dell'aria che in genere le riempie, non sono state approvate dall'azienda. Le aveva prodotte il collettivo artistico americano Mschf in collaborazione con il rapper Lil Nas X, e hanno fatto molto discutere nei giorni scorsi. Ne sarebbero state prodotte non a caso 666, numero simbolo del satanismo. Tutte, tranne una sola, sarebbero già state vendute e consegnate ai destinatari al prezzo di 1.018 dollari al paio. Cifra da collezionisti. Ma il particolare che ha fatto infuriare il colosso Usa è stato proprio vedere utilizzato il proprio logo. «È probabile che Mschf e le sue Satan Shoes non autorizzate - aveva dichiarato la Nike - causino confusione e creino un'associazione errata tra i prodotti di Mschf e Nike».

Così, proprio lunedì, la Nike ha deciso di sporgere denuncia per violazione del marchio alla corte federale di New York. Non si tratterebbe di una vittoria netta della Nike ma ieri, ha fatto sapere la Bbc sul suo sito web, un giudice federale ha emesso un'ordinanza restrittiva temporanea in favore dell'azienda americana. Intanto Mschf aveva dichiarato di non avere nelle proprie intenzioni di produrre altre scarpe. «Le 666 paia create non erano tipiche scarpe da ginnastica, ma piuttosto opere d'arte numerate individualmente e vendute ai collezionisti».

Non è la prima volta che Mschf crea e vende prodotti provocatori per far parlare di sé. Nel 2019 aveva riempito la suola di 24 paia di sneaker Nike con l'acqua santa e le aveva messe sul mercato con il nome di Jesus Shoes, scarpe di Gesù. Allora il colosso Usa non aveva però preso le distanze come in quest'ultimo caso.

Il collettivo artistico con sede a Brooklyn aveva fatto uscire le scarpe lunedì scorso, giorno del lancio dell'ultima canzone del rapper Lil Nas Call me by your name, su YouTube da venerdì 26 marzo. Il brano racconta una parte importante della vita del rapper che ha dichiarato la sua omosessualità nel 2019. Nelle parole della canzone si legge una chiara celebrazione alla sua sessualità.

Nel videoclip, poi, c'è un passaggio in cui Nas scivola per un palo dal paradiso all'inferno e balla con Satana in modo provocatorio fino a spezzargli il collo e a rubargli le corna. Le immagini e le scarpe fanno entrambe riferimento al versetto biblico Luca 10:18. «Così disse loro: Ho visto Satana cadere come un fulmine dal cielo».

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