Ecco la "carta di cittadinanza" anti evasione. Così lo Stato potrà sapere tutto sui suoi sudditi

In un solo borsellino elettronico identità, tessera sanitaria, stipendi e banca on line

Ecco la "carta di cittadinanza" anti evasione. Così lo Stato potrà sapere tutto sui suoi sudditi

Roma. Il Conte bis ha una missione urgente e prioritaria: non far aumentare l'Iva. Non sa in realtà a che santo votarsi, ma spera comunque in un miracolo. Al momento ci si sta arrangiando affidandosi al più classico gioco delle tre carte. Ecco come e perché. In questi giorni si è parlato molto di lotta all'evasione fiscale. È un mantra di più o meno tutti i governi: le risorse ci sono, basta rivoltare i portafogli dei furbi. Finora, secondo i dati della stessa Agenzia delle Entrate, i risultati sono stati sempre inferiori alle attese. Il Conte bis spera in una soluzione. La carta, appunto. O meglio, la card. L'idea è di coinvolgere Poste Italiane, grazie a un possibile accordo tra il premier Conte e l'amministratore delegato Matteo Del Fante. Il modello è sempre quello della prepagata già in funzione per il reddito di cittadinanza o per la pensione, convenzionata con il circuito Mastercard. L'obiettivo è ridurre il più possibile l'uso del contante. I soldi sono sporchi, sono sempre più considerati anche da un punto di vista culturale lo «sterco del diavolo». I soldi significano «nero», «sommerso», «mafie», «nessun controllo su chi li spaccia». La carta di credito elettronica è invece sinonimo di controllo. Ora quella speciale a cui sta pensando il governo, missione affidata al sottosegretario grillino dell'Economia Alessio Villarosa, è un vero passepartout, una carta unica di cittadinanza. Ti serve per qualsiasi esigenza ti possa capitare nella vita, dagli acquisti, al risparmio, fino ai rapporti con lo Stato e la sua burocrazia. La puoi utilizzare per i pagamenti elettronici, per ricevere eventuali bonus e incentivi, per fare bonifici, pagare le multe, ricevere stipendi e saldare i conti. È in pratica un borsellino elettronico, ma con qualcosa di più: carta d'identità e tessera sanitaria. Lì dentro c'è insomma la tua vita: abitudini, data di nascita, stato civile, opere e omissioni.

Il governo si preoccuperà di rendere conveniente l'uso di questa carta. Si sta pensando, per esempio, a un'Iva differenziata per chi la utilizza per comprare merci. Se non paghi in contanti paghi di meno. Non solo, proprio ieri il ministro degli Esteri Luigi Di Maio ha raccontato a Porta a Porta l'accordo in via di definizione con l'Abi, l'associazione delle banche italiane, per eliminare le commissioni sui pagamenti con carta almeno sotto una certa cifra.

La carta dovrebbe diventare così il fulcro di un nuovo patto tra lo Stato e i «cittadini onesti». La carta di credito come strumento del Leviatano in versione XXI secolo. Lo Stato attraverso la carta viene a sapere tutto di te. Ti tiene d'occhio. In fondo, pensano in molti, che male c'è? Milioni di persone hanno già svenduto le informazioni sulla propria vita a soggetti privati come Facebook. Chi non ha nulla da nascondere non ha nulla da temere. Il rischio è solo una deriva da «Grande Fratello».

Lo Stato a questo punto può giudicarti per quello che fai in ogni attimo della vita. Per esempio: se paghi in contanti sei già un tipo sospetto. Starà a te dimostrare il contrario. Si inverte l'ordine della prova. Tutti presunti colpevoli.

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