Matteo Renzi ha aperto la crisi di governo e ora per Giuseppe Conte è iniziata la corsa contro il tempo per non perdere la poltrona. Servono i responsabili e la ricerca al Senato è sempre più serrata. Dopo lo strappo di ieri di Matteo Renzi, il presidente del Consiglio potrebbe aver perso l'appoggio di 18 voti (Iv+Psi) in Senato, un ago della bilancia importante per la prosecuzione del suo mandato. Tenendo dentro i voti dei renziani, la tenuta verrebbe garantita da 166 voti, che sono 8 in più rispetto alla maggioranza necessaria di 154, dalla quale sono esclusi i 6 senatori a vita. Numeri alla mano, a Conte basterebbe trovare solo 11 responsabili per andare alla conta vincente in Parlamento e dare inizio al Conte ter, sostituendo i voti di Italia viva.
Tuttavia, questa non è una delle strade preferite da Sergio Mattarella, che in più occasioni ha ribadito la necessità di una maggioranza coesa per il Paese, non raccimolata qua e là. La rottura con Renzi, però, ne ha necessariamente fatto un sentiero percorribile per Giuseppe Conte. Da giorni gli uomini del premier si muovono alla ricerca dei responsabili e qualcuno è stato anche trovato, ma non in numero sufficiente per replicare quanto fatto da Conte nello scontro in Parlamento con Salvini. Al momento, la quota raggiunta sarebbe troppo instabile per pensare che Sergio Mattarella possa accettare di conferire un nuovo mandato per il Conte ter. La maggior parte arriverebbe dal gruppo Misto e alcuni di questi hanno già fornito supporto alla maggioranza in diverse occasioni. Altri, invece, sarebbero grillini esonerati che ora verrebbero richiamati al senso di responsabilità in un momento di bisogno. Sembra escluso che qualcuno dei 18 senatori di Iv entri tra i responsabili, anche se in politica non è detta l'ultima parola fino al voto e non è impossibile che tra questi ci possano essere senatori attratti dalle sirene del Partito Democratico.
"La senatrice Sandra Lonardo mi ha cercato chiedendomi di far parte di un gruppo di responsabili per sostenere Conte. Questo avveniva qualche giorno fa. Io ho detto che serve un cambio di passo sostanziale. Pare siano una dozzina, un po' dappertutto, anche in Forza Italia. Se il governo Conte dà prova di guardare oltre il proprio naso, vediamo, il mio no non è pregiudiziale". Queste le parole del senatore del Gruppo Misto Gregorio De Falco, esperto di naufragi, ex grillino. Lui è l'ufficiale che nei momenti concitati del disastro della Costa Concordia gridò al capitano Schettino le parole che resteranno nella storia: "Vada a bordo, c...". Per Clemente Mastella, sindaco di Benevento, "qualcuno ce n'è, non so se in numero sufficiente, ma sono più di qualche unità, forse anche più di cinque...".
Matteo Renzi ha citato il sindaco di Benevento per spiegare i movimenti di ricerca dei responsabili del premier, che per il leader di Iv si starebbe preparando a un esecutivo firmato Conte-Mastella. Un pensiero condiviso da Mario Michele Giarrusso, fuoriuscito dal M5S, a Un giorno da Pecora: "Io tra i responsabili? Mi pare non ci siano le condizioni, forse si stanno 'ammastellando'. Comunque nessuno del governo me lo ha proposto". In una nota successiva rilasciata all'agenzia Agi, Giarrusso si è smarcato definitivamente: "Circolano notizie di una mia apertura a Conte. Non ho avuto alcun contatto con Conte e non ho mai manifestato la possibilità di un mio appoggio al governo Conte".
Nell'elenco dei responsabili è stato inserito anche Saverio De Bonis un altro grillino pentito, ora nel Maie del Gruppo Misto, che ha però risposto nì alla chiamata: "Faccio parte del Maie, non ho questa esigenza. Non ho altre ipotesi o prospettive. I responsabili potrebbero essere tra quelli che non fanno parte di nessuna componente o gruppo, eventualmente vanno cercati fra quelli del Misto che non hanno aderito a gruppi". Così ha spiegato al quotidiano Libero la ricerca dei responsabili da parte di Conte. La lista provvisoria dei possibili responsabili, quindi, includerebbe Sandra Lonardo, Gregorio De Falco, Mario Michele Giarrusso e Saverio De Bonis, ai quali si aggiungerebbero Raffaele Fantetti, Maurizio Buccarella, Carlo Martelli e Antonio Merlo. Nella conta rientrerebbero anche Paola Nugnes, Tommaso Cerno, Tiziana Drago e Lello Ciampolillo.
Nel frattempo da Lugi Di Maio è arrivato un vero e proprio appello tramite Facebook: "Il mio appello si rivolge dunque a tutti i costruttori europei che, come questo Governo, in Parlamento nutrono la volontà di dare all'Italia la sua opportunità di ripresa e di riscatto. Insieme, possiamo mantenere la via.
Siamo chiamati, oggi, a compiere una scelta davanti a un bivio che ci segnerà per sempre: la ripresa o l'immobilismo, la rinascita o la depressione economica e sociale. La via da seguire è molto chiara e passa per la condivisione dei valori europei più profondi: il rispetto della dignità umana, l'uguaglianza, la solidarietà".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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