Domani in Consiglio dei ministri il governo porterà «misure straordinarie», così come annunciato venerdì dalla premier Giorgia Meloni. Misure straordinarie per tempi straordinari. Con l'Italia che sta affrontando un'ondata senza precedenti di sbarchi di immigrati. Mentre la presidente della Commissione europea Ursula Von der Leyen atterra a Lampedusa per incontrare Meloni, l'esecutivo prepara la stretta. Una serie di provvedimenti che saranno annunciati nel Cdm previsto per oggi.
Il focus di Palazzo Chigi e dei ministeri competenti è sui Cpr, i centri di permanenza e rimpatrio. Fonti governative confermano le intenzioni già esplicitate da Meloni. «Si vedrà in Cdm, ma si va verso un aumento dei tempi di permanenza nei Cpr fino a 18 mesi», spiegano dal governo. Fino a questo momento questo tempo massimo di detenzione è stato «non superiore a 90 giorni, prorogabile di ulteriori 45 giorni qualora lo straniero sia cittadino di un Paese con cui l'Italia abbia sottoscritto accordi in materia di rimpatrio».
In ogni caso, attualmente, «si può arrivare a 6 mesi solo per coloro che hanno già scontato almeno 90 giorni di pena detentiva in carcere».
In Cdm si punta ad alzare l'asticella massima a un anno e mezzo, che è il limite più alto consentito dalla normativa europea. Inoltre, grazie alle risorse stanziate dalla legge di bilancio e alle misure di semplificazione del «Decreto Cutro», l'obiettivo del governo è quello di ampliare la disponibilità dei posti nei Cpr, arrivando a poter disporre di almeno un Centro per Regione. Come annunciato già dal ministro Matteo Piantedosi (tondo) durante il Question Time di mercoledì alla Camera, nell'esecutivo è in corso anche una riflessione sull'opportunità di introdurre norme più stringenti per l'accertamento dell'età effettiva dei minori stranieri non accompagnati. Persone che spesso dichiarano un'età più bassa di quella reale per potere usufruire delle maggiori tutele riservate ai minorenni.
Tutte queste «misure straordinarie» potrebbero entrare sotto forma di emendamento nel cosiddetto «Decreto legge Caivano», presentato venerdì in Senato per l'esame parlamentare. L'ipotesi dell'emendamento sull'immigrazione nel decreto con «misure urgenti di contrasto al disagio giovanile, alla povertà educativa e alla criminalità minorile, nonché per la sicurezza dei minori in ambito digitale» è definita «concreta» da fonti del governo. Accelerare i tempi, per fronteggiare l'emergenza. Anche perché, ragionano nell'esecutivo, la stragrande maggioranza dei migranti attualmente presenti nei Cpr proviene da Paesi sicuri come la Tunisia e il Marocco. Mentre viene valutato positivamente l'aumento dei rimpatri rispetto all'anno scorso. Un incremento del 20% nell'anno in corso rispetto ai dati del 2022.
Dopo i distinguo degli scorsi giorni da parte del vicesegretario della Lega Andrea Crippa, il vicepremier e leader del Carroccio Matteo Salvini ridimensiona le presunte divergenze all'interno della maggioranza: «Stiamo lavorando in totale sintonia con il governo».
E ancora Salvini da Pontida su Meloni: «Giorgia sta facendo miracoli a livello internazionale, torneranno i decreti sicurezza». Per Piantedosi «è l'ora della responsabilità». E il ministro degli Esteri Antonio Tajani, leader di Forza Italia, lancia l'allarme: «Non basta l'Ue, serve l'intervento di Nato, Usa e Onu».
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