Ecco la pillola di Berlusconi per guarire la nostra sanità

Il Cavaliere: "Troppe differenze tra le Regioni". E sul reddito: "Va rimodulato ma non abolito"

Ecco la pillola di Berlusconi per guarire la nostra sanità

La sanità modello Forza Italia deve cancellare le «inaccettabili» lunghe file d'attesa. Deve assumere più medici, adeguare gli stipendi e garantire che in ogni regione i livelli necessari di assistenza siano garantiti.

Silvio Berlusconi mette al centro questo tema e spiega sui social: «Se ognuna delle pillole del nostro programma serve a levare la sinistra di torno, quella di oggi vale ancora più delle altre, perché oggi parliamo della nostra salute».

È la giornata dedicata ai problemi sanitari, ma in un'intervista al Messaggero il Cavaliere parla anche del reddito di cittadinanza, che un governo di centrodestra non dovrà cancellare ma riformare, con reali misure di contrasto della disoccupazione. «Abbiamo programmato - annuncia- per le imprese la detassazione e la decontribuzione completa dei salari e degli stipendi che pagheranno ai giovani che assumeranno a tempo indeterminato con un contratto di praticantato o di primo impiego».

Grande attenzione poi, è il terzo tema della giornata, per il Sud. «Per noi - dice Berlusconi- è una priorità assoluta. Voglio ricordare che è grazie a Forza Italia che una soglia minima del 40% del Pnrr è vincolata al Sud. I miei governi nella storia della Repubblica sono stati quelli che più hanno investito nel Mezzogiorno».

Ma torniamo alla «pillola» sulla sanità. Il leader di Forza Italia sottolinea che vanno eliminate le profonde differenze tra regioni, «che costringono spesso le persone bisognose di cure a lunghi viaggi per cure più rapide e, spesso, più professionali». In tutto il territorio va invece assicurato un sistema sanitario omogeneo e questo si fa anche contrastando l'attuale «scarsa valorizzazione dei medici e del personale sanitario, sottoposto a pesanti sacrifici» e intervenendo sulle remunerazioni. La pandemia ha esasperato i problemi ed evidenziato che «mancano molti medici di famiglia e quelli che ci sono, sono sovraccarichi di lavoro». Il Cav cita l'esempio del governatore azzurro della Calabria, Roberto Occhiuto, che ha dovuto assumere temporaneamente centinaia di medici stranieri per far fronte alle carenze. Berlusconi ricorda che la nostra Costituzione attribuisce gran parte delle responsabilità in materia sanitaria non allo Stato ma alle singole Regioni e promette: «Il governo si occuperà a fondo della materia sanitaria, verificando che i livelli necessari di assistenza siano garantiti in tutto il nostro Paese. In collaborazione con le Regioni ma, se necessario, intervenendo anche con commissari e altri strumenti utili». Oggi, per l'ex premier, il diritto alla sanità pubblica «è solo teorico ma noi faremo di tutto per renderlo effettivo». Perché «i cittadini italiani devono avere tutti gli stessi diritti» e non si possono tollerare ancora le differenze tra nord e sud. Un discorso indirizzato dal Cav in particolare agli indecisi e agli astensionisti per chiedere un voto per Fi, che assicura massimo impegno in questo settore.

Il discorso sul Meridione ritorna quando il presidente di Fi affronta la questione della riforma del reddito di cittadinanza. «In Italia - ricorda- un quarto della popolazione, soprattutto al Sud, vive in condizioni di povertà e non possiamo certo abbandonarla a sé stessa.

Il reddito va riformulato, per assistere seriamente chi ha davvero bisogno. Ai giovani bisogna invece dare opportunità di lavoro». Berlusconi sostiene che «favorire l'assunzione con un sistema fiscale agevolato aumenterà la possibilità occupazionali».

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