La situazione di rischio persiste e ci sono «i presupposti per prorogare lo stato di emergenza». Avanti dunque altri tre mesi con le tutte le misure previste finora per contrastare la pandemia e arginare la variante Omicron, che spaventa l'Europa ed è destinata a diventare prevalente anche in Italia. Il Cdm ha approvato il decreto legge che proroga le disposizioni per combattere il Covid, compreso il green pass rafforzato anche in zona bianca per tutte le attività già previste che invece sarebbero oggetto di restrizioni in giallo. Senza porre alcun obbligo di mascherine all'aperto in zona bianca. Saranno i presidenti di Regione, come già sta accadendo, a decidere di imporle quando necessario. Mentre con un'ordinanza firmata in serata dal ministro della Salute, Roberto Speranza, si cerca di sbarrare la porta ad Omicron stabilendo una stretta a chi entra in Italia dall'estero.
PROROGA DELL'EMERGENZA
Lo stato di emergenza, in scadenza il 31 dicembre (due anni dopo la sua proclamazione, termine massimo previsto) è stato prorogato fino al 31 marzo. Tre mesi per consentire al Paese di superare l'inverno senza modificare la struttura anti Covid e lasciando al governo la possibilità di ricorrere ai Dpcm, che non devono ottenere il via libera del Parlamento, e di affidare appalti senza gare. Al capo della Protezione civile Fabrizio Curcio e al commissario Francesco Paolo Figliuolo, resta la facoltà di adottare ordinanze per contrastare l'epidemia. E anche ai governatori di firmarne di più restrittive. Lo stato di emergenza fa slittare l'obbligo di accordi individuali per lo smart working, sia nel pubblico che nel privato. Restano in piedi la «cabina di regia» e il Comitato tecnico scientifico, che guida le scelte dell'esecutivo in materia di salute e prevenzione. Finché c'è lo stato di emergenza, inoltre, il governo può imporre restrizioni di viaggio, come è stato deciso di fare per cercare di rallentare l'avanzata di Omicron.
QUARANTENA PER I NO VAX
Dal 16 dicembre al 31 gennaio i non vaccinati che arrivano dall'estero, anche dai Paesi Ue, dovranno sottoporsi ad una quarantena di cinque giorni. Non basterà più mostrare il tampone negativo. L'ordinanza firmata ieri da Speranza prevede che anche agli immunizzati venga chiesto l'esito di un test negativo. Una decisione che non piace all'Europa: «Quando gli Stati introducono condizioni aggiuntive la stretta deve essere giustificata sulla base della situazione reale», tuona la vice presidente della Commissione europea, Vera Jourova.
SPOSTAMENTI LIMITATI
Resta la possibilità per il governo di limitare gli spostamenti delle persone «su specifiche parti del territorio nazionale ovvero, occorrendo, sulla totalità di esso». E anche di istituire lockdown locali.
NUOVO RUOLO PER FIGLIUOLO
Figliuolo resta commissario, ma è stato nominato alla guida del Comando operativo di vertice interforze (Covi). È la strada scelta per spostare la struttura commissariale sotto la Protezione civile, con pieni poteri in campo amministrativo, in modo da poter gestire la pandemia senza nuove proroghe dello stato di emergenza.
CONGEDI PARENTALI
Prorogate le misure sui lavoratori fragili e sui congedi parentali al 50% per i genitori di figli in quarantena o positivi. Fino al 31 marzo saranno in vigore le norme che consentono ai lavoratori con patologie (indicate in un apposito decreto) di svolgere la propria prestazione in modalità agile, anche in una mansione diversa rispetto alla solita.
VACCINI E TAMPONI
Stanziati 6 milioni per la realizzazione di un hub di stoccaggio per i vaccini. Sarà il ministero della Difesa ad allestirlo in un sito militare, individuato da Figliuolo, dove saranno conservate le dosi necessarie per portare a termine la campagna vaccinale. Servirà a potenziare le infrastrutture strategiche per fronteggiare le esigenze connesse all'epidemia, ma anche a garantire una capacità per eventuali emergenze sanitarie future. Prorogati per il 2022 i fondi per i tamponi a prezzo calmierato.
PIATTAFORMA VACCINI
Prorogata la piattaforma informativa nazionale per la distribuzione dei vaccini. Era stata istituita per agevolare le attività di distribuzione delle dosi, dei dispositivi e dei materiali di supporto alla somministrazione.
Il dl che l'aveva istituita fissava al 31 dicembre il termine entro il quale i dati personali trattati dovevano essere cancellati, resi anonimi o restituiti alla Regione titolare del trattamento. Termine ora posticipato al 31 marzo.
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