Enrico Mentana parteciperà questo sabato all'Officina H dell'Olivetti a Ivrea al convegno "Sum-Capire il futuro" organizzato da Davide Casaleggio per ricordare il padre Gianroberto a un anno dalla morte.
E questa partecipazione di Mentana ha stupito e non poco. Così il direttore del Tg di La7 ha parlato in un'intervista al Corriere della Sera per chiarire la sua posizione: "E allora? Ci saranno parecchie figure importanti, non vedo il motivo per cui avrei dovuto dire di no. Tra un mese parteciperò a un convegno simile, sull’uso improprio dei newmedia, con Boldrini e Minniti, dove non credo che sentirò parlare la stessa lingua. Vado dove c’è confronto".
"Non vado certo lì a dire “Viva viva i Cinquestelle” o “Siete pronti a governare”. Però non comprendo il pregiudizio negativo del “no, voi no” verso una forza politica che raccoglie il 25 per cento dei voti. Io li ho sempre rispettati - continua Mentana - senza rinunciare alle mie idee. Criticare non è attaccare, non è dire sono tuo nemico. Sono vergine sia di servo encomio che di codardo oltraggio".
Poco tempo fa Grillo aveva accusato i telegiornali di essere fabbricatori di notizie false e Mentana è stato a un passo dalla querela: "Poi ha chiarito che non ce l’aveva con me. Sono stato l’unico a reagire, eppure attaccava l’intera categoria. Apprezzeranno che non mi nascondo, che non mi tiro indietro".
Mentana sottolinea il fatto che potrebbe offendersi se fosse etichetatto come anti-grillino: "In 40 anni di carriera non ho mai conosciuto qualcuno che avesse
sempre ragione o sempre torto. Non mi piacciono né i leccapiedi né i nemici di professione. C’è una frase di Ernesto Rossi che è per me un punto cardinale: “Se un fascista dice che piove, e piove, ha ragione il fascista”".
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