Berlino. Su chi scommettereste in un conflitto militare fra un'agguerrita ex superpotenza da 145 milioni di abitanti e un paese da 44 milioni di abitanti, impoverito, privato di un'intera regione (la Crimea), sfiancato da otto anni di un conflitto a bassa intensità (nel Donbass) che ha provocato 14mila morti? La disparità di forze fra Russia e Ucraina è lampante, eppure l'ex Repubblica sovietica guidata da Zelenskyj resiste all'attacco scatenato da Putin. Le ragioni della capacità degli ucraini di rallentare l'arrivo dei russi non sono però di natura strettamente militare. Per capirne di più abbiamo parlato con Mauro Gilli, ricercatore associato in Tecnologia militare e Sicurezza internazionale al Politecnico di Zurigo.
Mosca non ha stravinto perché non conosce la tecnologia ucraina?
«Al contrario, Kiev è rifornita di materiale di provenienza russa, che i generali di Mosca sanno bene come annientare. La Russia però ha fin qua utilizzato solo una frazione dei militari dispiegati attorno all'Ucraina».
Ai russi non sarebbe convenuto marciare compatti?
«La tipologia dell'attacco, mosso su più fronti, sembra servire uno scopo diverso: arrivare presto a Kiev e impadronirsi dei palazzi del potere dove installare un governo fantoccio. Un'operazione di tipo politico che ha spinto i russi a minimizzare le vittime civili: d'altronde non puoi liberare una popolazione massacrandola».
Kiev ha a disposizione anche materiale Nato?
«Negli ultimi quattro mesi l'Alleanza atlantica ha fornito materiale bellico agli ucraini. Oltre ai missili anticarro Javelin, ci sono gli Stinger terra-aria a ricerca di calore ed è presumibile immaginare anche la fornitura di sistemi di avvistamento radar a lungo raggio».
Perché Putin ha aspettato ad attaccare?
«Ha utilizzato i primi due mesi dell'anno per sondare la reazione dell'Occidente. A gennaio Joe Biden non aveva neppure parlato di sanzioni certe in caso di attacco ma di sanzioni possibili».
Perché i velivoli russi volano bassissimi sull'Ucraina?
«Lo fanno per sfuggire ai radar, il che proverebbe che la Russia non è ancora riuscita a distruggere il sistema antiaereo ucraino. Volare molto bassi mette poi i velivoli al sicuro dagli Stinger, che richiedono un'altezza di volo dell'obiettivo di almeno 800 metri».
Che finalità ha un attacco su più fronti?
«Scongiura la possibilità che Kiev ammassi truppe ma permette agli ucraini di resistere più a lungo; e in effetti la resistenza degli ucraini è sorprendente. Di più: considerata la differenza quantitativa e qualitativa fra le opposte forze armate, la resistenza ucraina può essere definita eroica».
Vinceranno gli ucraini?
«Non ci scommetterei. Per ora la Russia ha evitato azioni di bombardamento come quelle viste in Cecenia o in Siria. Occorre anche ricordare che a Mosca manca la tecnologia di precisione e potrebbe iniziare a uccidere migliaia di ucraini al giorno».
E le aperture di Zelensky al dialogo?
«Riconosce di essere più debole e cerca di evitare un massacro. Al tempo stesso arma i civili mandando il messaggio: Siamo pronti a morire».
Come valuta gli appelli di Putin ai militari ucraini affinché prendano il potere?
«Dopo otto anni di mobilitazione per il Donbass, gli ucraini sono compatti. Semmai sono i militari russi a essere meno motivati».
Perché è morto lo spirito di collaborazione Nato-Russia di Pratica di Mare?
«Perché allora Mosca era più debole».
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.