
L'ultima follia europea venuta alla luce è la difesa ad oltranza della privacy dei trafficanti di uomini e dei clandestini a discapito della sicurezza dei cittadini. Frontex ed Europol, le due agenzie che dovrebbero cooperare per contrastare criminalità e immigrazione illegale, non comunicano questi dati personali dal 2022. Il responsabile è il polacco Wojciech Wiewiorowski, garante europeo per la privacy, che pure per questo sta perdendo la fiducia di popolari e conservatori nel Parlamento europeo. «Ci diamo la zappa sui piedi da soli, il garante avalla con le sue decisioni l'assurdità che la tutela della riservatezza di potenziali criminali o clandestini prevale sulla sicurezza dei cittadini europei. È una follia da scardinare» denuncia Sara Kelany al Giornale, deputata e responsabile del dipartimento immigrazione di Fratelli d'Italia. La sospensione della condivisione dei dati fra le due agenzie europee scaturisce da due pareri emessi dal garante per la privacy del 7 giugno 2022 nei confronti di Frontex. Il risultato è che l'agenzia per la difesa delle frontiere esterne respinge diverse richieste di Europol, che lotta contro la criminalità organizzata compresi i trafficanti di uomini. L'assurdo è che sia stata bocciata pure una generica richiesta di dati riguardanti i flussi migratori lungo la rotta dell'Africa occidentale verso le isole Canarie. Non solo: il garante polacco ha avviato un'indagine contro Frontex sul trattamento dei dati personali di delinquenti ed illegali. Due anni dopo ha concluso l'inchiesta «censurando» l'agenzia, la sanzione meno grave, perché Frontex aveva subito interrotto la trasmissione dei dati, cruciali per indagini ed incroci investigativi. Kelany, che fa parte della delegazione della Camera al Gruppo di controllo parlamentare congiunto su Europol, è decisa a dare battaglia e ha presentato un'interrogazione. «Abbiamo ricevuto conferma che lo scambio tra Frontex ed Europol di dati personali relativi a soggetti sospettati di aver commesso reati transfrontalieri, in particolare connessi alla immigrazione illegale, è stato interrotto a seguito dei pareri emessi () dal Garante europeo», riporta il testo. «Non sono stati indicati i tempi per la definizione di un accordo in materia tra Europol e Frontex - continua l'interrogazione - né è stata fornita dal Garante una valutazione sulla opportunità di interventi legislativi volti a bilanciare la protezione dei dati personali con altri interessi pubblici, quali la lotta alla criminalità e la sicurezza». La domanda chiave è «quali iniziative Europol intende assumere () affinché lo scambio dei dati personali () riprenda in maniera sistematica e regolare?». Anche Alessandro Ciriani, Nicola Procaccini e Giuseppe Milazzo, eurodeputati dell'Ecr, il Gruppo dei conservatori europei, hanno presentato un'interrogazione alla commissione di Bruxelles.
Il garante polacco, bocciato in gennaio nella Commissione Libertà civili del parlamento europeo a favore dell'italiano, Bruno Gencarelli, rischia il posto. Nel frattempo guai a scambiare i dati di potenziali criminali transfrontalieri, trafficanti di uomini e clandestini.
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