Odi et amo al tempo del web. La vendetta d'amore prima si consumava fredda, oggi si cerca a colpi di clic su internet. Succede a Sassuolo, terra di aceto balsamico che, infatti, è lo sfondo agro dell'ultima storia in cui chi è sedotto mette sulla piazza della rete, non solo lo strazio, ma anche i dettagli più reconditi della liaison dangereuse.
Stavolta, volendo trovare un tratto di novità, la vittima è un lui, ma il copione è vecchio perché l'uomo tiene famiglia e quando, a fine estate 2019, scarica l'amante, lei non ci sta. Pazza di gelosia e delusione comincia a ricordare. E ritrova nella memoria del cellulare quei due filmini e quelle foto ricordo un poco osé, realizzate pare a insaputa di lui - durante il frequente work in progress. Attacco, difesa? Pressing? Bisognerebbe chiedere a lui che è stato un calciatore del Sassuolo, o meglio: ieri avrebbe potuto festeggiare la vittoria contro il Benevento che ha portato il team neroverde a 4 punti dal Milan capolista.
Invece la sua vita è cambiata di colpo, portandolo anche a vestire non solo i panni della vittima, ma anche a cambiare maglia sul campo. Dopo quella breve estate calda e clandestina, lei, 25enne fanciulla sudamericana, delusa e abbandonata, non ha retto il ruolo. Tornare in panchina, no. Le sue ultime azioni da titolare sono un contropiede mirato che preme sulle fasce degli affetti familiari. Il materiale hard finisce non solo sul web e sui social, come una disperata vendetta generica, ma anche nella chat dei familiari del calciatore. Un fallo da espulsione per cui non serve la moviola. A quel punto lui fa le valigie, ma fa scattare la denuncia come vittima di revenge porn, secondo il nuovo codice Rosso che, da luglio 2019, protegge le vittime del c'eravamo tanto amati. Lei, intanto, si trasferisce all'estero, ma in seguito ad un suo improvvido ritorno, la legge e il destino la raggiungono. Il telefono sequestrato, l'intervento della polizia Postale e della procura tanto che proprio venerdì scorso, si sarebbe dovuto celebrare l'udienza preliminare. La «partita» è stata però rimandata a febbraio: la donna è scomparsa di nuovo.
Il bomber incauto è in buona compagnia. A metà novembre fece scalpore la storia della maestra d'asilo del torinese, minacciata e licenziata dopo aver inviato al fidanzato un filmino intimo che poi lui aveva diffuso nella chat del calcetto. Serie A o provincia, la passione era finita nel pallone anche allora e poi in tribunale. Accade spesso: fra l'agosto 2019 e il luglio 2020, sono state aperte 3932 indagini relative ai 4 reati da codice Rosso che arriva sino alla costrizione al matrimonio. In una novantina di processi si è arrivati a 80 condanne mentre in 686 casi è stata già formulata richiesta di rinvio a giudizio. Uno di questi, recente, riguarda Brescia dove la Procura ha iscritto nel registro degli indagati 10 persone, fra cui nuovo autogoal - anche un ex calciatore del club locale.
Stavolta c'è un video hard di una 40enne dottoressa che, da privato, è divenuto virale, finendo sui telefonini di migliaia in Italia e poi all'estero. Una volta c'era il cartellino. Adesso di rosso ci sono le luci dei video. E non sono quelli della Var.
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