«Addio al pianoforte, non posso più suonare». Ezio Bosso (nella foto), pianista, 48 anni,compositore e direttore d'orchestra di fama internazionale ha incontrato il pubblico alla Fiera del Levante a Bari e ha annunciato la sua impossibilità di continuare a suonare. La colpa è della malattia, una patologia degenerativa a causa della quale sta perdendo la sensibilità di due dita. «Se mi volete bene, smettete di chiedermi di mettermi al pianoforte e suonare. Non sapete la sofferenza che mi provoca questo, perché non posso più. Quando saprò di non riuscire a gestire un'orchestra, smetterò anche di dirigere». Bosso, fuoriclasse della tastiera, pochi mesi fa, in un'intervista al Giornale, aveva raccontato la sua vita da ribelle: «Quando mi diagnosticarono la malattia, rilanciai - disse - e partii per la tournée». Tuttavia oggi quella stessa malattia gli impedisce di proseguire il suo sogno alla tastiera. Sogno cominciato da ragazzino quando l'artista torinese fantasticava sulla missione dell'astronauta Gagarin, a cui dedicò anche un pezzo. «Il mio sogno adesso è far crescere sempre di più la mia orchestra, trovare una casa dove stare. Per questo vorrei trovare i fondi necessari e portare avanti questo progetto. Anzi, questo è proprio un appello» aveva raccontato parlando dei progetti che sta cercando di realizzare. «La musica - ha detto ieri - ci ricorda anche questo: prendersi cura, avere rispetto, far star bene, non confondere la quotidianità con l'eternità, i nostri piccoli poteri con l'assoluto».
Rispondendo alle domande del pubblico, ha detto che «la disabilità è negli occhi di chi guarda, perché il talento è talento e le persone sono persone, con le ruote o senza» e che «con la pazienza a tutte le età si può imparare, perché se uno dedica del tempo alle cose, vengono».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.