F-16 e missili balistici. Zelensky, piani di vittoria

Usati i jet contro gli attacchi russi, riuscito il test sul vettore ucraino. "Presenterò a Biden, Harris e Trump 4 punti per porre fine alla guerra"

F-16 e missili balistici. Zelensky, piani di vittoria
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Volodymyr Zelensky è pronto a presentare a Joe Biden, ma anche a Donald Trump e Kamala Harris, un piano in quattro punti per porre fine alla guerra con la Russia. Il presidente ucraino ha descritto l'iniziativa come il «piano di vittoria di Kiev», un progetto composto da diversi elementi chiave, e precisamente le azioni nella regione di Kursk, la posizione strategica dell'Ucraina nell'infrastruttura di sicurezza globale, i mezzi diplomatici per costringere Mosca a porre fine alla guerra e l'economia. «L'operazione Kursk è uno dei punti del piano di vittoria», ha spiegato in una conferenza stampa a Kiev, affermando di non avere in programma di annettere definitivamente l'oblast, ma precisando pure che in questo momento non può rivelare altri dettagli, poiché intende prima presentarlo a Biden «in un incontro a settembre». «Il successo dell'iniziativa dipende da lui, se ci daranno o meno ciò che è contenuto in questo piano - ha aggiunto - Credo anche che sia giusto presentarlo ai candidati Trump e Harris, perché dobbiamo ancora scoprire chi sarà il prossimo presidente degli Stati Uniti. E vogliamo attuare questo progetto». «Il punto principale è costringere la Russia a porre fine alla guerra», ha detto ancora Zelensky: «Vogliamo davvero giustizia per il nostro paese. Se questo piano verrà accettato, e in secondo luogo, se verrà attuato, crediamo che l'obiettivo principale sarà raggiunto».

Biden, intanto, ha ribadito che «la Russia non avrà mai successo in Ucraina e lo spirito del suo popolo non sarà mai spezzato», assicurando che gli Stati Uniti «continueranno a guidare una coalizione di oltre 50 paesi a sostegno di Kiev». In una nota ha condannato «nei termini più forti possibili la continua guerra di Mosca e i suoi sforzi per far sprofondare il popolo ucraino nell'oscurità». Intanto, secondo Politico, alcuni funzionari di Kiev si stanno preparando a presentare ai massimi responsabili della sicurezza nazionale Usa un elenco di obiettivi a lungo raggio in Russia che, a loro avviso, l'esercito di Zelensky potrebbe colpire se Washington revocasse le restrizioni sulle armi statunitensi. L'Ucraina - secondo il sito - sta usando la lista come un ultimo disperato tentativo per convincere Biden a revocare le restrizioni sulle armi americane utilizzate all'interno della Russia, ma l'amministrazione continua a frenare sulla richiesta, convinta che la revoca non avrebbe un impatto significativo sul terreno. Ieri, inoltre, Zelensky ha annunciato che Kiev ha eseguito con successo il test del suo primo missile balistico di fabbricazione nazionale. «Forse è troppo presto per parlarne, ma voglio condividerlo con voi», ha affermato il presidente al forum sull'indipendenza dell'Ucraina, come riporta Ukrainska Pravda. E ha pure sottolineato che il suo esercito ha schierato i jet da combattimento F-16 forniti dall'Occidente per contrastare i recenti attacchi russi su larga scala. «Abbiamo già distrutto alcuni missili e droni usando gli F-16», ha sottolineato. Il ministro della Difesa ucraino Rustem Umerov, invece, ha detto a una delegazione in visita di membri del Congresso degli Stati Uniti che l'attacco di Kiev nel Kursk aveva lo scopo di proteggere l'Ucraina. Riferendosi alla regione, il ministero ha citato Umerov in una dichiarazione, spiegando che «i nostri obiettivi lì sono di liberare il confine dalle minacce militari russe e rendere impossibili i bombardamenti e gli attacchi nemici alle nostre città e ai nostri villaggi». Mentre come ha riportato il Washington Post il generale Oleksandr Syrsky, comandante in capo delle Forze armate ucraine, ha affermato che il blitz ha finora portato alla cattura di 100 insediamenti, insieme ai 594 soldati russi, ammettendo però che la situazione rimane «piuttosto difficile».

L'Ucraina detiene 1.300 km quadrati nel Kursk e sta ancora avanzando e «infliggendo danni tangibili», ha proseguito Syrsky, ma la Russia ha spostato più di 30.000 soldati nella zona, molti dai campi di battaglia nel sud.

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