Un ministero dedicato ai poveri uomini inglesi? Why not, perché no? Nel governo di Londra c'è un dicastero apposta per le donne e anche uno per i giovani, categorie considerate bisognose di un'attenzione speciale. Ma nessuno che abbia mai pensato alle necessità del «sesso forte», che secondo aggiornate statistiche risulta incline a debolezze caratteriali (tra le quali spicca un'inquietante tendenza al suicidio) e a soccombere a malattie e a conseguenze di pessime abitudini dalle quali le donne si tengono invece lontane. Ed ecco che, per la gioia di quanti credono che compito dello Stato sia preoccuparsi di ogni nostra esigenza, spunta la proposta di un deputato conservatore eletto nell'ex feudo laburista di Doncaster nel nord dell'Inghilterra: creare un ministero per il benessere maschile.
Non è una novità assoluta in Inghilterra: un movimento per i pari diritti che lamenta una discriminazione al contrario ai danni degli uomini e dei ragazzi è attivo da tempo con scarsi risultati. Il manifesto di Gender Parity UK punta il dito contro l'esclusione delle specifiche problematiche maschili dal dibattito sull'uguaglianza dei sessi. Ma adesso la spinta arriva dall'interno del Parlamento, dal partito di governo. Aiutare gli uomini a vivere una vita migliore non sottrarrebbe energie e attenzione dall'impegno per l'uguaglianza delle donne, premette Nick Fletcher, che l'anno scorso ci aveva già provato quando il premier era Boris Johnson, e che ironicamente è intervenuto a sostenere la sua idea in un programma radio della Bbc intitolato «L'ora della donna». Obiettivo dell'iniziativa sarebbe invertire alcune tendenze della società britannica che l'uomo politico considera rovinose: come ignorare un'epidemia di attacchi cardiaci che uccide 88 uomini al giorno, una strage di suicidi che per il 75% riguarda il sesso maschile, così come sono maschi l'83% degli insonni del Regno Unito, per non parlare della popolazione carceraria che è maschile addirittura al 96.
«Se queste statistiche fossero al contrario - provoca Fletcher - ci sarebbe un putiferio. Bisogna fare qualcosa, a partire dagli ospedali. Le autorità, ma anche il governo, ignorano questo fenomeno. Stiamo assistendo passivamente al fallimento dei nostri ragazzi, dei nostri giovani uomini. E così facciamo fallire l'intera società, donne e ragazze comprese». Secondo il parlamentare, non è solo una questione di affrontare problematiche sanitarie che diventano piaghe sociali. Una delle sue idee cardine è lavorare per portare un maggior numero di uomini a scegliere il mestiere di maestri di scuola («si fornirebbe così un modello ai tanti ragazzi che a casa non hanno un padre») o di infermiere, ma anche migliorare l'attuale legge sul congedo di paternità.
«Non penso assicura l'esponente Tory, consapevole di andare incontro a critiche e ironie - che le necessità di ragazzi e uomini siano più importanti di quelle delle ragazze e delle donne: possiamo far bene due cose insieme. Ma osservo che, soprattutto negli ultimi 15 anni, abbiamo semplicemente ignorato i loro specifici problemi». Chissà se stavolta a Downing Street troveranno il tempo di pensarci su.
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