Nel Pd calabrese volano gli stracci e l'implosione sembra ormai a un passo. L'ultimo capitolo della saga è andato in scena ieri, con il governatore Mario Oliverio che ha attaccato in modo frontale il nuovo candidato alla presidenza della Regione scelto da Zingaretti, l'imprenditore Pippo Callipo.
“Provo solo a immaginare cosa sarebbe successo se del sottoscritto avessero parlato alcuni pentiti di mafia”. Quello di Oliverio è un commento che suona come una vendetta nei confronti del Pd, che ha deciso di non ricandidarlo preferendogli il 're del tonno', negli anni vittima di numerosi attentati intimidatori ma il cui nome è anche finito nei verbali del pentito di 'ndrangheta Andrea Mantella, secondo cui Callipo, negli anni 90, sarebbe stato 'protetto' dal boss Luigi Mancuso. Affermazione, però, mai riscontrata.
Oliverio, insomma, ci è andato giù pesante, facendo riferimento anche a un'altra vicenda che riguarda l'ex presidente regionale di Confindustria: “Non voglio immaginare cosa sarebbe successo se ci fosse stato un processo a mio carico per omicidio colposo con violazione delle norme sulla sicurezza del lavoro”.
Dichiarazioni ritenute inopportune dalla segreteria del Pd, che ha scelto di archiviare la stagione di Oliverio pur senza mai fare riferimento ai suoi guai giudiziari. Il governatore, infatti, è coinvolto in diversi procedimenti con accuse che vanno dall'associazione a delinquere alla corruzione. Proprio nei giorni scorsi, la Procura di Catanzaro ha chiuso l'inchiesta sui finanziamenti della Regione Calabria al Festival di Spoleto, nella quale Oliverio è accusato di peculato.
In Calabria la tensione ha dunque superato il livello di guardia, quando mancano meno di due mesi alle prossime elezioni regionali (26 gennaio).
Oliverio – che ieri ha inaugurato la sede del suo Comitato regionale – sembra intenzionato a correre da solo per la presidenza, in contrapposizione al Pd. Il presidente dem ha apparentemente lasciato qualche margine per una ricomposizione: “Ci potrebbe essere la ricostruzione di un percorso unitario anche su altri nomi, naturalmente chiedo che mi sia dato onore e dignità”.
In realtà, spiegano ambienti dem, quella di Oliverio è solo una mossa tattica per giustificare la sua rottura con il Pd, dal momento che sa bene che Zingaretti non tornerà mai indietro
sulla scelta di Callipo. Tra due giorni il segretario sarà in Calabria, dove parteciperà a diverse iniziative pubbliche al fianco dell'imprenditore del tonno.A quel punto, la scissione con l'area Oliverio sarà ufficiale.
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