Fatto e Report contro Fontana. Le balle pure sulle donazioni

Il governatore lombardo spiega per filo e per segno i fatti contestati dal quotidiano, che anticipa i contenuti della prossima puntata di Report: "Comprendo che l’esigenza sia far notizia e vendere copie, ciò che non comprendo sono le strumentalizzazioni"

Fatto e Report contro Fontana. Le balle pure sulle donazioni

Nuovo veleno da parte della stampa nei confronti del governatore della Lombardia Attilio Fontana, finito sotto attacco da parte de "Il Fatto Quotidiano" che con un articolo ha anticipato quelli che saranno i contenuti della nuova puntata di "Report".

Il fulcro delle accuse è relativo all'affidamento della fornitura di camici, da destinare alla Regione per l'emergenza Coronavirus, alla società "Dama Spa" senza che venisse fatta alcuna gara pubblica. Una società partecipata dalla stessa moglie di Fontana, che avrebbe, secondo l'articolo, ricavato circa 500mila euro dalla vendita dei dispositivi di protezione destinati agli ospedali lombardi.

"Ho dato mandato ai miei legali di querelare 'Il Fatto Quotidiano'. Si tratta dell'ennesimo attacco politico vergognoso, basato su fatti volutamente artefatti e scientemente omissivi per raccontare una realtà che semplicemente non esiste", affonda il governatore come riportato da AdnKronos. "Agli inviati della trasmissione televisiva 'Report' avevo già spiegato per iscritto che non sapevo nulla della procedura attivata da Aria e che non sono mai intervenuto in alcun modo", spiega ancora Fontana. "Oggi il titolo di prima pagina del 'Fatto' e il testo mettono in connessione la ditta fornitrice con la mia persona attraverso la partecipazione azionaria (10%) di mia moglie e invocano un conflitto di interesse peraltro totalmente inesistente, proprio perché non vi è stato da parte mia alcun intervento".

La realtà, tuttavia, pare essere ben diversa. Il fango del Fatto e di Report e le loro "balle" vengono spazzate via dallo stesso Fontana che interviene anche sulla propria pagina Facebook. "Il testo del 'Fatto' in maniera consapevole e capziosa omette di dire chiaramente che la Regione Lombardia attraverso la stazione appaltante Aria non ha eseguito nessun pagamento per quei camici e l'intera fornitura è stata erogata dall'azienda a titolo gratuito", precisa. "Ho anche dato mandato a miei legali di diffidare immediatamente la trasmissione 'Report' dal trasmettere un servizio che non chiarisca in maniera inequivocabile come si sono svolti i fatti e la mia totale estraneità alla vicenda".

"Strumentalizzate a fini politici anche le donazioni a favore degli ospedali lombardi", dice Fontana sfogandosi sui social network."Comprendo che l’esigenza sia far notizia e vendere copie, ciò che non comprendo sono le strumentalizzazioni scandalistiche tese a dare un’immagine distorta della realtà per abietti fini politici".

"Appurato che da Roma non sarebbero mai arrivati in tempo gli aiuti", puntualizza il governatore parlando degli esordi della pandemia, "Regione Lombardia è stata costretta ad incaricare la propria centrale acquisti, Aria Spa, per assicurare l’approvvigionamento di forniture e servizi per fronteggiare l’emergenza ricorrendo all’istituto della procedura negoziata ex art. 53 d.lgs. 50/2016 Codice degli appalti. Ogni giorno servivano centinaia di migliaia di mascherine, camici, visiere con urgenze e quantità che superavano di almeno cento volte (in alcuni casi anche migliaia) le ordinarie necessità di approvvigionamento pre Covid".

"Tra le tante aziende lombarde che hanno accolto la nostra richiesta di aiuto c’è la Dama Spa, che ha convertito la sua produzione in dispositivo di protezione individuale per medici e operatori sanitari, tanto che il 14 aprile 2020 erano diversi gli articoli apparsi sui media che riportavano questa notizia positiva", dice ancora il governatore."La stessa società si è distinta anche con una una donazione di 60.000 euro sul fondo straordinario per l’emergenza istituito da Regione Lombardia, e ha fornito gratuitamente mascherine e camici ad ospedali e amministrazioni comunali".

Quindi, aggiunge Fontana, a Dama Spa"una volta ottenute le certificazioni indispensabili per l’utilizzo sanitario - il 16 aprile - vengono ordinati 7.000 set costituiti da camice + copricapo + calzari al costo a 9 euro (prezzo più basso in assoluto) e 75.000 camici al 6 euro (anche questi i più economici). Le forniture iniziano il giorno dopo e vengono immediatamente distribuite nei reparti ospedalieri per proteggere medici e infermieri. L’azienda oggetto del servizio di ’Report’, accompagnava il materiale erogato attraverso regolare fattura stante alla base la volontà di donare il materiale alla Lombardia, tanto che prima del pagamento della fattura, è stata emessa nota di credito bloccando di fatto qualunque incasso", scrive ancora Fontana. "Nessuna accusa può esser fatta a coloro che nel periodo di guerra al Covid-19 hanno agito con responsabilità e senso civico per il bene comune. Respingo fermamente ogni strumentalizzazione affidando alle autorità competenti la tutela della Regione Lombardia", conclude.

Parole di solidarietà nei confronti del presidente della Regione vengono espresse anche dal vicepresidente del Senato Roberto Calderoli. "Alle sparate del Fatto Quotidiano ormai ci siamo abituati e penso che tutti siano capaci di fare la ‘tara’, ma che esponenti illustri, come sottosegretari e parlamentari di lungo corso della sinistra parlino di zone d’ombra o opacità da parte della Regione Lombardia e del Governatore mi lascia sconcertato e veramente mi fa esclamare: ma questi ci sono o ci fanno?", affonda il senatore del Carroccio.

"Perché qui siamo di fronte ad un’azienda che ha compiuto un nobile gesto di aiuto, nel massimo momento del bisogno, e questo gesto viene strumentalizzato per attaccare il governatore e la sua famiglia, e l’azienda stessa", puntualizza ancora. "Non pretendiamo che questi autorevoli esponenti della sinistra comprendano tutto ma almeno che sappiano leggere, perché anche l’articolo del Fatto Quotidiano conferma che si è trattato di una donazione.

Mi domando: ma questa di non capire nulla è una malattia che appartiene alla maggioranza di Governo? Perché se fosse così si può anche trovare una cura, ovvero un lungo riposo dall’attività politica dopo un bel voto anticipato".

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