Il numero uno di Fiat Chrysler Automobiles, Sergio Marchionne, ha patteggiato con la autorità americane una maxi-multa da 105 milioni di dollari per i richiami di auto «difettose». E a Piazza Affari il titolo Fca va fuori strada. Le azioni del gruppo automobilistico hanno chiuso la seduta lasciando sul terreno il 6,94% a 13 euro dopo essere stata anche sospesa per eccesso di ribasso.
È il prezzo pagato in Borsa per i 23 richiami che hanno riguardato, dal 2009, più di 11 milioni di auto. L'accordo prevede che Fca paghi alla National Highway Traffic Safety Administration 70 milioni di dollari e si impegni a investire 20 milioni di dollari in azioni migliorative a beneficio del settore e dei consumatori. Un ulteriore pagamento di 15 milioni di dollari sarà dovuto dall filiale Usa di Fca nel caso in cui non osservasse alcune disposizioni contenute nell'accordo. La multa è legata a violazioni in tre aree: ostruzione alla autorità, riparazioni inadeguate e mancanze nell'aver allertato i proprietari di auto sui richiami in modo tempestivo. Al di là della sanzione, Fca ha accettato un monitoraggio indipendente di tre anni e il riacquisto di oltre 500mila auto, soprattutto Ram. Il gruppo di Marchionne deve riacquistarle al prezzo di acquisto meno «una ragionevole quota di deprezzamento». In compenso, però, potrà riparare le auto e rivenderle. La sanzione comminata a Fca dalla National Highway Traffic Safety Administration, secondo alcuni analisti, potrebbe pesare sulle chance di matrimonio del gruppo degli Agnelli: la ricerca di un partner con cui poter convolare a nozze infatti si complica con la maxi sanzione che, al di là del colpo all'immagine, ha effetti tangibili con l'imposizione di un monitoraggio indipendente.
Per il dipartimento americano dei Trasporti, «identificare i difetti» nei veicoli «non è sufficiente». I produttori di auto «devono risolvere i problemi altrimenti pagheranno un prezzo», ha detto ieri il segretario ai Trasporti, Anthony Foxx, ha lanciando un messaggio al settore delle quattro ruote.
Secondo Foxx il gruppo guidato da Marchionne, «ha fallito nel rispettare i suoi obblighi legali. E peggio ancora, ha fallito nel rispettare il suo più importante obbligo: proteggere la sicurezza degli americani alla guida». Di qui la richiesta della multa record: «Chi non risolve» i problemi dei suoi veicoli «paga un prezzo», ha aggiunto il segretario.
Ieri, in serata, Fca ha precisato di avere aderito a rimedi aggiuntivi per tre campagne di richiamo, relative a circa mezzo milione di veicoli. Ad oggi gli interventi sono stati completati per ben oltre il 60% dei veicoli in questione, rimanendone meno di duecentomila soggetti alla campagna.
È la multa, in dollari, che Fca dovrà pagare per non aver rispettato la legge sul richiamo delle auto
È il calo registrato ieri da Fca a Piazza Affari dopo la notizia della multa: il titolo scende a 13 euro
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