Fdi vede il trionfo al Nord. "Strappare Milano al Pd"

Il partito si prepara alla consacrazione anche nel Settentrione. La Russa: "Meglio delle Politiche"

Fdi vede il trionfo al Nord. "Strappare Milano al Pd"
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Fratelli d'Italia si prepara alla consacrazione definitiva anche nel Nord Italia, culla del berlusconismo e terra di conquista della Lega di Bossi e di Salvini. «L'obiettivo numerico è quello di rimanere vicini al risultato delle scorse elezioni politiche, che è stato un miracolo per un partito che partiva dal 6 percento» dice senza giri di parole il presidente del Senato Ignazio La Russa parlando durante la chiusura della campagna elettorale a Milano, un comizio organizzato in orario lavorativo «con un coraggio che è figlio della volontà di rimanere sempre in contatto con i cittadini». Mantenere i risultati delle politiche «dopo quasi due anni di governo sarebbe un successo senza precedenti, poi non metto limiti alla volontà di Dio» aggiunge La Russa, che si lancia in diversi pronostici politici. Intanto, «credo che il centrodestra supererà complessivamente l'ottimo risultato delle politiche». Poi «penso che il Pd a livello nazionale non perderà voti, il M5s sì, in tutta Italia - osserva La Russa -. Il Pd andrà benino, i 5Stelle maluccio». Mentre sarà interessante, secondo il presidente del Senato, vedere chi supererà il 4 percento: «Renzi e Calenda sono molto interessati da questa battaglia. E penso che anche l'estrema sinistra che ha candidato Ilaria Salis supererà il 4%». A proposito della Salis, candidarla «è stata una scelta elettorale che noi non avremmo mai fatto». E qui La Russa si concede anche un paragone: «È come se quando eravamo al 4% avessimo candidato i marò... Ognuno ha i suoi eroi». Le previsioni del presidente del Senato riguardano anche il centrodestra. Nello specifico, «al di là di Roberto Vannacci che è un candidato che può darsi che raccolga anche voti di destra, soprattutto di quella destra che non ha mai votato FdI - spiega - io credo che la Lega manterrà i voti che aveva la volta scorsa. E lo stesso credo capiterà a Forza Italia». E non poteva non commentare anche la bandiera palestinese comparsa sulla facciata del Duomo, l'ultima trovata di Avs. Qui La Russa è molto netto: «Non solo non lo avrei fatto, ma dico che chi lo ha fatto potrebbe anche vergognarsi». Perché «una cosa è avere delle idee, un'altra è metterle sul Duomo di Milano che è il simbolo di tutti. Un qualcosa che la mia parte politica non ha mai fatto e non farà mai». Nel Nord-Ovest, così come nel Nord-Est, FdI attende l'incoronazione del mondo imprenditoriale che già aveva premiato Giorgia Meloni alle scorse politiche, per scacciare via definitivamente i pregiudizi e i dubbi verso un partito molto radicato al Sud. E per poi candidarsi a guidare la coalizione anche nelle future regionali, in primis quelle in Lombardia e in Veneto. Un obiettivo messo nel mirino anche dalla ministra Daniela Santanchè: «Assolutamente sì. Sono convinta che avremo un ottimo risultato a partire da Lombardia, Piemonte, Liguria e Valle d'Aosta». Non solo. Santanchè si sbilancia anche sull'altro «tabù» elettorale: superare il Pd anche a Milano. «Evidentemente sì - sorride Santanchè -. Sono stata molto in giro per la Lombardia e ho visto un grande amore per il nostro presidente del Consiglio. Vogliamo un bottino grosso per Meloni e per essere più forti in Europa». Sul palco di Milano sfilano molti dei candidati di FdI alle europee.

A cominciare da Carlo Fidanza, già capodelegazione al Parlamento Europeo: «Dopo aver vinto lo scudetto dobbiamo vincere anche la Champions League» afferma Fidanza, invitando i cittadini a votare: «È fondamentale spiegare agli indecisi che se non votano e non decidono, poi sarà l'Europa a decidere per loro». «Siamo pronti - assicura l'ex assessore alla Sanità della Regione Lombardia Mario Mantovani -. Abbiamo cambiato l'Italia, ora cambieremo anche l'Europa».

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