
Lo spirito del tempo di Fendi che proprio ieri ha festeggiato 100 anni di storia incontra la luminosa metafora d'amore creata per Jil Sander da Lucie e Luke Meier ma poi finisce per abbracciare la bella di Alghero tratteggiata da Antonio Marras. In mezzo succede di tutto perché al secondo giorno di sfilate della Milano Fashion Week per l'autunno inverno '25/26 siamo già davanti alla dura realtà di un settore che ha urgente bisogno di ripensarsi. Per esempio durante l'epocale sfilata Fendi continui a chiederti perché diavolo il Gruppo LVMH stia cercando un direttore creativo per sostituire Kim Jones quando hanno Silvia Venturini Fendi che è molto più brava del designer inglese e soprattutto ha la storia della maison scritta nel Dna. Lo show comincia con due magnifici bambini che aprono le porte del gigantesco salone da cui scorre un fiume inarrestabile di modelle e modelli d'ogni forma, colore ed età. Sono i gemelli Dardo e Tazio, 7 anni, figli di Delfina Fendi Delettrez e di Nico Vascellari, nipoti di Silvia e diretti discendenti di Adele Casagrande ed Edoardo Fendi. In sala c'è la loro bisnonna Anna seduta accanto alla sorella Paola. Manca Alda, la più giovane e inquieta delle cinque figlie della fondatrice che le ha cresciute in atelier, usando perfino i cassetti della scrivania come culla di fortuna e ripetendo alla sua piccola tribù: «Insieme siete come le dita della mano: forti e capaci di fare qualunque cosa, non dovete separarvi prima di compiere tutte 60 anni». E' successo esattamente così perché Alda è nata nel 1940 e il Gruppo LVMH ha assunto il controllo del brand nel 2000 quando lei è diventata una splendida sessantenne. In sala tra una moltitudine di star che adorano Fendi (una per tutte? Sarah Jessica Parker che in Sex and the City ha pesantemente contribuito al successo planetario della borsa Baguette) c'è anche Franco Savorelli di Lauriano. Sul fronte moda ci sono pellicce e cappotti con l'elegantissimo taglio a godet che Kaiser Karl ha consegnato al mito, colori autunnali, degli accessori da perdere la testa, un lusso inarrivabile per chi non conosce tutti i segreti del savoir faire ma anche del Faire savoir. In passerella sfila anche Penelope Tree, la supermodella degli anni 70 nata nel 1949. Vengono in mente scene del film Gruppo di famiglia in un interno meravigliosamente «vestito» a suo tempo dalle Fendi e poi le pazzesche sfilate alla Fiera di Milano con le ragazze che sventolavano ruote di visoni, zibellini e cincillà. Oggi per fortuna si usano soprattutto peli provenienti da animali che fanno parte della catena alimentare. Resta la ricerca costante del bello. Da Jil Sander ci si spellano le mani ad applaudire la collezione dei coniugi Meier basata sul contrasto tra luce e ombra, il bianco e il nero, gli improvvisi e sensazionali luccichii dei materiali tipo le frange di paillettes. Verso sera si scopre che questa sarà la loro ultima sfilata per il brand e francamente è un delitto. Da Marras, invece, c'è un'encomiabile sforzo di sintesi che ci permette di ammirare alcune strepitose soluzioni sartoriali come il vestito in lana principe di Galles fatto a fette e ricostruito sul tulle nero. Tra gli ospiti allo show spicca Sharon Stone che non ha nulla da spartire con il punto di partenza della collezione ovvero la poetica storia del misterioso melodramma intitolato La Bella di Alghero composto nel 1892 e messo iubn scena una sola volta al Rossini di Pesaro. «Sharon e Antonio si sono incontrati su Instagram, lei è pazza dei suoi vestiti e lui di lei» taglia corto Patrizia Marras, moglie e musa del designer sardo. Deliziosa a dir poco la collezione di Alessandro Enriquez dedicata alle dive del grande cinema italiano.
Da Tagliatore c'è il debutto di Pino Lerario nella fashion week femminile con una collezione di cui riusciamo a vedere 6 capi di eccelsa sartorialità. Invece da Corso Como si ammirano le scarpe create i collaborazione con il concept store dal più grande di tutti: Giorgio Armani.
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