Il vertice? «Quanto prima», si augura Giorgio Mulè (Forza Italia). Già in settimana si potrebbero incontrare Berlusconi, Salvini e Giorgia Meloni per perfezionare dettagli dell'accordo già preso e sottoscritto sulle candidature dei prossimi turni elettorali. La cosa più sicura è la candidatura di Stefano Caldoro alla guida della Regione Campania. «Ha già battuto De Luca nel 2010 - ricorda Mulè - e ha dalla sua un moderatismo scevro da debolezze, e la grande capacità di federatore». Il partito è coeso intorno alla candidatura, fatta salva la perplessità già espressa in passato e ripetuta anche nei giorni scorsi da Mara Carfagna. Se Caldoro non è in discussione, non si può dire la stessa cosa di Raffaele Fitto. Il candidato di Fratelli d'Italia alla guida della Regione Puglia non piace a una parte della Lega. All'indomani del voto in Emilia e in Calabria erano emerse le prime perplessità nel quartier generale della Lega. Tanto che la Meloni si era affrettata a fugare ogni dubbio: «I patti sono stati sottoscritti e non si torna indietro. Salvini ha dato la sua parola». La Lega, stando al patto sottoscritto, dovrà esprimere il candidato in Toscana, oltre che riconfermare l'uscente Zaia in Veneto. Quanto avvenuto in Emilia, però, spaventa i vertici di via Bellerio, dove nel Consiglio federale di venerdì lo stesso Salvini notava che non può l'alleato forte della coalizione trovarsi con un solo candidato «vincente» (lo stesso Zaia), dal momento che nelle Marche sarà Fratelli d'Italia a esprimerlo e la ricandidatura di Giovanni Toti non è ascrivibile a nessun partito della coalizione.
Da Forza Italia fanno sapere che si può discutere di tutto ma arriveranno al prossimo tavolo con il solo nome di Caldoro per la Campania. D'altronde lo stesso Berlusconi nei giorni scorsi, nel corso di un'intervista al Mattino di Napoli, lo ha ribadito: «Caldoro è il nostro candidato, e sarà il candidato di tutto il centrodestra».
E proprio a Napoli fra meno di due mesi si terranno gli Stati Generali degli azzurri, con l'assemblea degli amministratori locali di Forza Italia, segno che la rinascita del partito, dopo la vittoria in Calabria, è possibile anche in Campania. «Caldoro farà bene - promette Mulè - esattamente come faranno bene anche Toti, Fitto e Zaia». I cavalli vincenti non si toccano, suggerisce il portavoce dei parlamentari azzurri.
«E comunque i candidati di Forza Italia - ricorda lo stesso Mulè - hanno sempre ottenuto non solo l'appoggio di tutti gli alleati ma anche l'avallo degli elettori. Insomma hanno sempre vinto. Prima della Santelli in Calabria, infatti, hanno ottenuto la poltrona di governatore sia Cirio in Piemonte, che Bardi in Basilicata e Toma in Molise».
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