Un figlio da un 14enne. Professoressa indagata per violenza sessuale

Faceva ripetizioni in casa. Decisivo l'esposto dei genitori del ragazzo sulla docente 35enne

Un figlio da un 14enne. Professoressa indagata per violenza sessuale

La conoscevano bene, si fidavano, credevano fosse la scelta migliore per aiutare il figlio, che qualche volta a scuola «zoppicava», a migliorare rapidamente.

E mai e poi mai avrebbero pensato che la donna, 35 anni, che a Prato faceva ripetizioni al ragazzino ora quattordicenne, potesse esserne attratta al punto da avere con lui rapporti sessuali. Invece nei mesi scorsi, come ha anticipato dalla Nazione, lei è rimasta incinta e ha partorito un maschietto.

Ora è indagata per violenza sessuale per una relazione iniziata nella primavera 2017 e andata avanti fino a qualche settimana fa. La Procura, che sul caso ha aperto un fascicolo, mantiene il massimo riservo. Si sa però che per ora il caso si regge sulle dichiarazioni della donna, che avrebbe indicato nel minorenne il padre di suo figlio. Ma questo verrà accertato dall'esame del Dna, al quale lei non si sottrae e che verrà effettuato nei prossimi giorni.

Il ragazzino all'epoca dei fatti frequentava la scuola media e aveva tredici anni. Le ripetizioni, e non solo, si tenevano a casa dell'insegnante.

Quando ha scoperto di essere rimasta incinta lei ha deciso di portare avanti la gravidanza, non si sa se con il consenso o meno del tredicenne. Poi ha partorito. Ma quando la famiglia ha appreso dal figlio quanto era avvenuto, non ci ha pensato un istante e ha deciso di presentare un esposto in procura. Sono iniziati gli accertamenti, che proprio l'8 marzo, nel giorno della donna, hanno portato gli investigatori a perquisire appartamento della docente.

«L'accertamento sarà eseguito dalla polizia nelle prossime ore» ha sottolineato Mattia Alfano, avvocato della trentacinquenne, che fa sapere di aver ricevuto l'incarico due giorni fa, quando la polizia è andata a casa della sospettata e ha sequestrato il cellulare, la memoria del pc e alcuni elementi utili alle indagini.

Gli accertamenti sono portati avanti dagli uomini della squadra mobile e, vista la delicatezza del caso, i magistrati non lasciano trapelare nulla. Si sono barricati nel silenzio per non condizionare gli esiti degli accertamenti che dovranno portare a escludere o meno eventuali responsabilità dell'insegnante rispetto all'ipotesi di reato di violenza sessuale su minore.

Gli inquirenti vogliono accertare anche se i rapporti siano iniziati già nel 2017, quando il ragazzo aveva 12 anni: in questo caso la posizione della professoressa si aggraverebbe ulteriormente. Dal punto di vista penale, però, non cambierebbe molto perché gli atti sessuali con i minori di 14 anni, anche se consensuali, sono comunque puniti dal codice penale come violenza sessuale.

Pochi mesi fa era stata una professoressa di scuola media di 40 anni, madre di due figli, a finire in manette per aver intrattenuto rapporti sentimentali e sessuali con un suo alunno che aveva tredici anni quando sono cominciati i primi approcci. Era accaduto in un paese della provincia di Bergamo.

A seguito di una segnalazione arrivata in Procura, gli inquirenti avevano iniziato a pedinare i due, scoprendo che studente e insegnante si appartavano nella macchina di lei.

La relazione era poi stata confermata dai messaggi che la polizia aveva scoperto dopo il sequestro dei cellulari della coppia.

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