"Roma ha bisogno di riforme, ma la stabilità è la prima cosa". Con questa frase, che è il titolo di un editoriale non firmato, il Financial Times chiede al presidente del Consiglio Matteo Renzi di "restare qualunque sia il risultato del referendum". In un nuovo intervento dedicato all’incombente turno referendario italiano, il quotidiano londinese spiega che Renzi "ha esagerato in ottimismo" scegliendo di "trasformare il referendum costituzionale in un test sulla sua popolarità personale". Con il risultato che "sussiste una forte possibilità che gli elettori respingano le proposte di riforma". Il rischio è che "il No rafforzi il M5S e la Lega, due partiti populisti" e, allo stesso tempo, che il sistema bancario italiano soffra dell’instabilità dei mercati e dell’incertezza politica. Ma "il rischio più grande sarebbe quello costituito dai danni nel lungo termine".
Renzi, seppur un "riformatore imperfetto", ha in effetti "tentato di esplorare nuove strade, dando al mondo un segnale della disponibilità dell’Italia al cambiamento". Quindi se il No dovesse portare alle sue dimissioni "altri politici trarrebbero la conclusione che la sua è una linea suicida e pochi tenterebbeo in futuro di percorrere la stessa strada". L’Italia si dovrebbe accontentare di governi "tecnici e poco ambiziosi, gli investimenti ne soffrirebbe e continuerebbe il declino a carburazione lenta". Questi sono "i motivi per cui Renzi dovrebbe restare al suo posto" magari mettendo poi mano alla legge elettorale.
"Pagherebbe un prezzo, ma non sarebbe nemmeno il primo politico a subire un’imbarazzante perdita di prestigio. L’alternativa potrebbe essere quella sorta di vuoto politico che affligge il Regno Unito dal referendum sulla Brexit".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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