L'esecutivo perde i pezzi: Fioramonti lascia l'incarico

Il ministro dell'Istruzione avrebbe già consegnato la lettera di dimissioni al premier: nelle prossime ore l'annuncio

L'esecutivo perde i pezzi: Fioramonti lascia l'incarico

Ha aspettato l'approvazione della manovra economica. Poi, già il 23 dicembre, Lorenzo Fioramonti ha consegnato al premier Giuseppe Conte la lettera di dimissioni da ministro dell'Istruzione, anche se si sarebbe preso qualche giorno per ufficializzare il passo indietro.

Del resto, l'esponente pentastellato lo aveva promesso fin dalla sua nomina: se il governo non avesse stanziato almeno 2 miliardi per la scuola e uno per l'università, avrebbe lasciato la poltrona.

E a metà dicembre a Trieste, il ministro, esponente del M5S, aveva manifestato apertamente il suo malcontento: "La scuola in questo Paese avrebbe bisogno di 24 miliardi. I 3 miliardi che io ho individuato, non sono la sufficienza ma rap"presentano "la linea di galleggiamento".

Nella sua lettera, Fioramonti avrebbe ribadito la sua posizione sulla manovra e cioè che secondo lui bisognava ritoccare (anche aumentandola) l'Iva per trovare i soldi per il suo ministero. Di fronte alla retromarcia su questo fronte avrebbe capito che non c'è la volontà da parte del governo di fare gettiito.

L'annuncio dovrebbe arrivare nelle prossime ore e comunque entro domani mattina. Lo stesso premier Conte, durante la conferenza stampa dopo l'approvazione della manovra, ha glissato quando i giornalisti hannno chiesto conferme e smentite riguardo alle voci.

"Sulla scuola abbiamo fatto passi avanti importanti. Alcuni proprio in queste ore e ci stiamo muovendo nella direzione giusta. E alla fine vedremo se saranno sufficienti", aveva detto il ministro il 12 dicembe. E a Trieste, a margine del vertice dei ministri della ricerca, aveva ricordato che "la scuola in questo Paese avrebbe bisogno di 24 miliardi. I 3 miliardi che io ho individuato, non sono la sufficienza" ma rappresentano "la linea di galleggiamento".

"Speriamo che almeno uno mantenga la parola", lo aveva incalzato qualche giorno fa Matteo Salvini, "Aveva detto che se non ci sarebbero stati tre miliardi di investimento si sarebbe dimesso. Ministro Fioramonti, dimettiti e togli il disturbo".

Nel suo - breve - ministero,

Fioramonti ha collezionato gaffe e scandali. A partire dagli insulti choc sui social contro politici, donne e forze dell'ordine venuti alla luce grazie a un inchiesta de ilGiornale. Che, dopo la campagna #Fioramontidimettiti, il grillino lasci finalmente la poltrona?

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