Firenze, sulla porta del prof spunta cartello contro Salvini

I corridoi dell'Università di Firenze ospitano un cartello contro Matteo Salvini. Ma la porta su cui è affisso è quella dello studio di un professore. La Lega interroga il ministro Manfredi

Firenze, sulla porta del prof spunta cartello contro Salvini

All'Università di Firenze è comparso un cartello contro Matteo Salvini. E questa, di per sé, non sarebbe una gran notizia. Ma a suscitare l'indigazione dei leghisti, che ora interroga nella commissione preposta il neo ministro Manfredi, è il fatto che quel cartello sia stato posizionato sul portone dell'ufficio di un professore. Con ogni probabilità, dunque, non è stato uno studente di sinistra o un collettivo ad affiggere il manifesto anti-salviniano, ma un docente di un istituto formativo statale. Per quanto il quadro nella sua interezza vada ancora chiarito. Bisogna attendere la replica del ministro per comprendere qualche elemento in più. Il Carroccio comunque non ci sta e annuncia battaglia. L'Onorevole Daniele Belotti, che è anche il commissario per la Lega in Toscana - un'altra regione d'Italia che tra poco sarà chiamata al voto per rinnovare pure la carica di presidente - si è posto una domanda precisa e vuole una risposta altrettanto precisa dal capo dicastero del governo: "Cosa ci fa un cartello 'Basta a Salvini e a questa destra orribile in un corridoio dell'Università di Firenze sulla porta dell'ufficio di un docente?". Questa è la sintesi della interrogazione, che è stata riportata pure dalla Lapresse.

Il professore che potrebbe essere interessato da un vero e proprio caso mediatico è Antonio Villanacci, che insegna metodi matematici dell'economia e delle scienze attuariali e finanziarie. E il manifesto che qualcuno è riuscito ad immortalare sulla porta del suo studio universitario non possiede troppe caratteristiche scientiste. L'elencazioni dei contenuti presenti sul cartello è stata rivelata dallo stesso Belotti, che nel suo testo descrive alcune delle preposizioni leggibili sul portone di Villanacci. Si va dal "voler eliminare gli avversari politicì" a "odia i diversì", passando per "porterebbe a zero i diritti civili conquistati negli ultimi 50 annì". Salvini, insomma, sarebbe espressione di una destra che l'aggettivo "retrograda" non riuscirebbe a descrivere. Conosciamo quali siano i toni di certa propaganda proveniente dal centrosinistra e dalla sinistra massimalista. Di cartelli polemici, in questi anni, abbiamo già raccontato. Sembra che certi ambienti universitari non si discostino molto da quelle tonalità.

Belotti, poi, ha argomentato così: ""Nessuno vieta a un docente di avere delle idee politiche, ma è normale che si utilizzi la porta del proprio ufficio come una bacheca di Rifondazione Comunista? Ma un docente che vuole esternare in modo così palese il suo viscerale odio verso una parte politica, siamo sicuri che possa essere imparziale nel giudicare un suo studente che, magari, simpatizza per Salvini?". E questo è un altro interrogativo cui il governo potrà decidere di rispondere.

Vedremo se si procederà con la rimozione del cartello.

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