Fisco, via alla rivoluzione dei controlli "gentili"

Stop ai metodi da Grande Fratello. Per chi supera l'accertamento, niente ispezioni per dieci mesi

Fisco, via alla rivoluzione dei controlli "gentili"
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Stop al «grande fratello fiscale» sulle imprese. Il governo Meloni inverte la rotta rispetto a certi paradigmi vessatori del passato e avvia un nuovo approccio collaborativo tra la pubblica amministrazione e il tessuto produttivo. La rivoluzione è contenuta nel decreto legislativo 12 luglio 2024, numero 103, riguardante la semplificazione dei controlli sulle attività economiche. Il provvedimento, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale del 18 luglio e in vigore dal 2 agosto prossimo, non aumenta né riduce i controlli, ma li ottimizza e introduce l'idea di uno Stato alleato di chi fa impresa.

L'obiettivo esplicitato è quello di «promuovere la collaborazione tra le amministrazioni e i soggetti controllati, al fine di prevenire rischi e situazioni di irregolarità, anche introducendo meccanismi di dialogo e di valorizzazione dei comportamenti virtuosi».

Tra le novità introdotte, l'impossibilità di effettuare due o più controlli contemporanei su un'impresa, a meno che le rispettive amministrazioni non si accordino prima per un'ispezione congiunta. Inoltre, chi ha superato positivamente un accertamento non potrà riceverne altri per i successivi dieci mesi: si rafforza così il rapporto di fiducia tra istituzioni e attività economiche.

Viene poi disciplinato l'istituto della diffida: salvo che il fatto costituisca reato, per le violazioni per le quali è prevista una sanzione amministrativa pecuniaria non superiore a 5mila euro, l'organo di controllo diffiderà l'interessato a porre termine alla violazione entro venti giorni, qualora essa sia riscontrata per la prima volta nell'arco di un quinquennio. In caso di ottemperanza, il procedimento sanzionatorio si estinguerà limitatamente alle inosservanze sanate.

«La ratio di questa riforma, che il Paese attendeva da anni, prevede un cambio di logica: da sanzionatoria diventa preventiva e collaborativa sulla base di una fiducia reciproca che incentiva i comportamenti virtuosi in un'ottica di premialità», ha osservato il ministro per la Pubblica amministrazione, Paolo Zangrillo.

In un'ottica di trasparenza, per i controlli pianificati è stabilito che le imprese dovranno ricevere l'elenco della documentazione necessaria almeno dieci giorni prima della visita ispettiva. Inoltre, per eliminare duplicazioni e sovrapposizioni, le amministrazioni dovranno censire tutti i controlli previsti a legislazione vigente: un'operazione complessa ma necessaria, che si concluderà con un quadro di sintesi elaborato dal Dipartimento della Funzione pubblica. Particolare importanza sarà attribuita al fascicolo informatico d'impresa, che conterrà tutte le informazioni volte a garantire la non ripetizione dei controlli e che le amministrazioni consulteranno proprio con questo scopo.

Il cambio di paradigma lo si riscontrerà anche nella programmazione dei controlli, che si legge nel testo del provvedimento dovrà avvenire «secondo i principi di efficacia, efficienza e proporzionalità». Prioritaria è pertanto considerata la limitazione delle ipotesi di accessi a sorpresa e la valorizzazione del contraddittorio tra le parti, anche nell'eventuale fase sanzionatoria.

Per la prima volta, infine, la Pubblica amministrazione razionalizzerà i controlli introducendo un «sistema di identificazione del rischio» che valorizzerà le imprese più virtuose.

Nei mesi scorsi il premier Meloni aveva parlato di «fisco amico che non opprime le famiglie e le imprese». Il recente provvedimento sembra inserirsi proprio in questo contesto: all'orizzonte si vede la volontà di sostenere le imprese, liberandole dal peso della burocrazia fiscale nemica dello sviluppo e degli investimenti.

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