Attacco a Renzi su Facebook

"Noi non voteremo più Pd perché indignati dal ddl della buona scuola". Con questa frase gli insegnanti hanno colpito le pagine Fb di Renzi e di vari membri del governo

Attacco a Renzi su Facebook

"Noi non voteremo più Pd perché indignati dal ddl della buona scuola". Con questa frase stamattina i docenti della scuola pubblica hanno attaccato le pagine Fb del Pd, del premier Matteo Renzi, del ministro dell'Istruzione Stefania Giannini, del sottosegretario Davide Faraone. Nel mirino del flash mob è finito anche il ministro Maria Elena Boschi che ieri aveva dichiarato che "la scuola solo in mano ai sindacato non funziona".

A venti giorni dalle Regionali il premier si ritrova sotto attacco dalla principale base elettorale del suo partito che è arrivata a pubblicare la frase più e più volte in tutti i post pubblicati dal premier fino a quello del 20 agosto 2014 in cui Renzi si gavettonava per partecipare all'iniziativa mondiale la Sla. Il flash mob online è partito con un video pubblicato su youtube in cui si ribadisce più volte che il personale docente è contrario "a una scuola privatizzata" e si respinge l'accusa che gli insegnanti siano fannulloni. "Non vogliamo che loro diventino burattini, consumatori, ma cittadini liberi di potersi esprimere", dice la voce narrante dell'iniziativa riferendosi agli alunni della scuola pubblica. Il videomessaggio si conclude con la frase: "Viva la scuola statale e speriamo che resti tale. Viva la scuola" e nel testo di accompagnamento al video si legge: "Spiace costatare che ormai da troppi anni la professione docente vede aumentare carichi di responsabilità, mansioni e compiti che distolgono i docenti dalla prioritaria azione educativo-formativa.

Da anni tutto questo avviene in una scuola che taglia risorse, incrementando soltanto il numero medio di alunni per classe". E ancora: "il fosco scenario che il ddl lascia intravedere ci induce ad affermare con forza e determinazione che a queste condizioni e con queste prospettive non è più possibile andare avanti!".

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