Nei giorni scorsi il nome di Sandro Veronesi era finito in mezzo alla spataffiata di radical chic di sinistra che hanno sostenuto la campagna di Rolling Stone contro Matteo Salvini. La petizione contro la linea dura per respingere gli immigrati, che quotiadianamente sbarcano sulle nostre coste, allo scrittore non basta. E così, dalle colonne del Corriere della Sera, ha lanciato una folle idea: salire sulle navi, che nel Mar Mediterraneo recuperano i clandestini direttamente dalle navi dei trafficanti di uomini, per mettere il proprio corpo a difesa dei volontari delle organizzazioni non governative. Una proposta surreale che non può che trovare come destinatario Roberto Saviano il cui nuovo nemico numero uno siede (guarda un po') sulla poltrona più alta del Viminale.
Niente di nuovo sotto il sole, per carità. Prima di dare il proprio contributo alla crociata di Rolling Stone, Veronesi se ne era già uscito con perle di ideologia spinta. Tempo fa, su Twitter, aveva addirittura sperato nell'Inferno (quello biblico, tanto per essere chiari) al leader della Lega. "Io che non credo - aveva scritto - prego tutti i credenti affinché preghino che Matteo Salvini col rosario in tasca venga maledetto da Dio onnipotente e trasformato in serpe". Pensieri nefasti dovuti probabilmente dal fatto che l'avvento della Carroccio al governo gli sta strappando via "un bel po' di sonno". E così, non riuscendo a starsene con le mani in mano, vuole passare dalle parole ai fatti per combattere contro "chi rovescia la realtà chiamando 'pacchia' o 'crociera' la tortura cui quegli esseri umani sono esposti, e li vuole lasciare in balia degli scafisti o della guardia costiera libica, cioè i veri 'trafficanti di uomini', calunniando con quella definizione le Ong che cercano di salvarli". Combattere nel vero senso della parola. Perché, ora, Veronesi vorrebbe andare in prima linea, a fianco delle organizzazioni non governative, a recuperare gli immigrati dalle acque del Mar Mediterraneo.
La lettera di Veronesi è stata pubblicata oggi dal Corriere della Sera ed è indirizzata a Saviano che lo scrittore vorrebbe accanto a sé sulle navi che salvano gli immigrati. D'altra parte l'autore di Gomorra è, oggigiorno, il detrattore più feroce di Salvini. Una sorta di Resistenza del nuovo secolo. "Penso che debbano esserci per forza persone influenti, non necessariamente legate alla tradizione delle battaglie civili, che dinanzi a questo madornale inganno si sentono eccezionalmente tirati in ballo - si legge - non pensi che sarebbe decisivo se qualcuna di queste persone sentisse lo stimolo di metterci il proprio corpo? Sacrificandosi, è ovvio, perché il corpo non fa sconti, e se sta là non può stare qua. Che dici, Roberto, vaneggio?". L'idea è, dunque, di farsi ospitare a bordo di una delle navi delle Ong che operano nel Mediterraneo e di convincere nomi noti del mondo dello spettacolo, della musica e dello sport per richiamare l'attenzione dell'opinione pubblica. Un po' come quando Francesco Totti si è unito alla campagna #withrefugees dell'Unhcr. "Pensa se su una di quelle navi ci fosse Totti - continua - il suo corpo su una di quelle navi farebbe capire a un sacco di persone come stanno le cose, più di mille parole. Sto sognando? Sto dicendo una sciocchezza? Checco Zalone. O Claudio Baglioni. O Federica Pellegrini. O Jovanotti. O Sofia Goggia. O Celentano. O Monica Bellucci che fa da interprete dal francese. O Chiara Ferragni che allatta. O Giorgio Armani che compie 84 anni. Sulla nave. Laggiù. In quel tratto di mare dove la gente viene lasciata morire per opportunismo, o far pressione su Malta, o su Macron".
Fosse stato uno dei tanti sfoghi che in queste settimane affollano le bacheche dei social network, forse, non sarebbe nemmeno diventata una notizia. Ma la pubblicazione sul Corriere della Sera ha ovviamente amplificato la portata dell'appello. Anche perché, sotto sotto, ai vip nostrani Veronesi si permette pure di fare una rampogna sul valore del denaro. A duo dire, infatti, impiegare un po' di tempo aiutando gli immigrati e rimettendoci un po' di tempo e denaro.
"Sarà un modo di restituire un po' della fortuna che hanno avuto, di investirla per il futuro", scrive lamentando che "la civiltà sta andando a picco" e che "dall'esser tutti fratelli" si è "scivolati nel fango" dell'indifferenza. La stessa che i radical chic rossi per le campagne umanitarie che non possono fargli pubblicità.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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