Folle, nano, machista. BoJo insulta Putin

Il premier inglese e gli attacchi allo Zar. Il Cremlino: "Serve Freud"

Folle, nano, machista. BoJo insulta Putin
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Non è mica un asilo nido la politica internazionale, o sì? Magari sì, a giudicare dai nostri talk show, ma a guardare all'estero c'è di peggio. Tipo Boris Johnson. Che non è un ospite qualsiasi di quelli che si vedono da noi, ma il premier britannico. Il quale, in una tv tedesca, per parlare del vertice Nato, si è lasciato andare a una serie di epiteti contro Vladimir Putin. Insultare Putin va benissimo, intendiamoci, ma come? Cosa gli ha detto, Boris? Tiranno? Dittatore? Genocida? Pazzo? Nazista? Comunista? Magari.

Un «nanerottolo», lo ha definito Boris. Avete capito bene, il problema è l'altezza. Non che viene dal Kgb. Non che è un autocrate spietato. No, l'altezza, perché è alto un metro e sessantotto. Se invece fosse stato alto un metro e novanta, allora mica scatenava una guerra. Sarebbe stato appagato. Oltre a essere basso, è anche un «bugiardo, pieno di complessi freudiani» Quali, per l'esattezza? Complesso di Edipo? Invidia del pene? Tanto per approfondire. Io credo che Boris volesse sottintendere anche che ce l'ha piccolo, ma poi gli avrebbero chiesto come faceva a saperlo.

C'è da dire che Boris, per fortuna, ha ribadito l'invio di ulteriori armi a Kiev, e anche l'inasprimento delle sanzioni (l'unica dichiarazione seria che ci interessa), però si sentiva molto Freud, un po' Freud un po' Lombroso, e ha continuato a tratteggiare la psicologia di Vladimir, sempre tenendo come punto fermo l'altezza, ma non solo.

Sentite questa: «Se fosse stato una donna, cosa che ovviamente non è, credo davvero che non si sarebbe imbarcato in una folle guerra machista d'invasione e violenza come ha fatto». (La specificazione «Cosa che ovviamente non è» è divertente, come se anziché di Vladimir Putin stesse parlando di Vladimir Luxuria e avesse dei dubbi).

Una donna non avrebbe fatto la guerra? Viva gli estrogeni pacifisti? Avrà mica letto i libri della Murgia, Boris? Se fosse stato una donna Vladimir non si sarebbe imbarcato in una guerra machista? Ma che significa? E cos'è una guerra machista? «Un esempio di mascolinità tossica», ha precisato. Mascolinità tossica. Mmm. Forse, oltre alla Murgia, ha letto gli amori tossici di Selvaggia Lucarelli? Ricorda molto le offese rivolte a Hitler sul fatto che avesse un testicolo solo (figuriamoci se ne avesse avuti due che faceva), come se ci fosse bisogno di quello per definire Hitler quello che era. Certo che gli elettori bassi di Boris potrebbero risentirsi. Non le donne però. Le donne incarnano lo spirito della pace. Alte o basse non importa.

A proposito: era presente, nell'allegra trasmissione, anche Ben Wallace, il ministro della Difesa, che già che c'era ha introdotto un altro argomento, sempre lo stesso, diagnosticando a Putin una sindrome di Napoleone, ancora per l'altezza («Io penso certamente che la visione che il presidente Putin ha di se stesso sia condizionata dalla sindrome dell'uomo basso»), e comunque sia né Ben né Boris sono dei giganti, entrambi arrivano a un metro e settantacinque, ma qui si toccano livelli altissimi di psicologismo improvvisato (oltretutto Putin è basso più o meno come Tom Cruise, che oltre a essere un figo da paura non ha invaso nessun Paese).

Oh, perfino il Cremlino, che non ne dice mai una giusta, che ha il senso dell'ironia di un coccodrillo del Nilo, ha risposto ironicamente con una cosa intelligente: «il vecchio Freud avrebbe sognato un tale argomento per le sue ricerche!».

In ogni caso, segnatevelo: un maschio basso ha causato la guerra in Ucraina. Una grande lezione di geopsicopolitica: non dare mai un potere autoritario ai maschi più bassi di un metro e novanta. Al massimo a una donna. Meglio se sessantottina. Quelle che mettono i fiori nei cannoni.

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