La puntualità è stata da orologio svizzero. Allo scattare della campagna elettorale, il presunto allarme fascismo in Italia è tornato di colpo in auge. In assenza di altri argomenti validi per contestare l'avversario, il tema è stato riportato all'attenzione da opinionisti, editorialisti e politici di sinistra: nel mirino degli attacchi è finita innanzitutto Giorgia Meloni. Nelle ultime ore, dopo la contestazione della cantante Elodie, la leader di Fratelli d'Italia è stata criticata anche da Rula Jebreal, la quale ha apertamente chiamato in causa l'esponente di partito proprio in merito al fascismo.
La giornalista palestinese, in un tweet avvelenato, si è scagliata in particolare contro quanti sostengono (a ragione) che la leader di Fdi non sia fascista. Se non altro per inconfutabili motivi anagrafici, visto che l'ex ministra della Gioventù è nata nel 1977. "I negazionisti che difendono la Meloni sostenendo che 'non è fascista', ignorano il suo programma politico persecutorio & oscurantista, che fomenta odio e violenza", ha sentenziato Rula, allegando una serie di tweet nei quali si menzionavano alcune idee programmatiche del partito meloniano.
I negazionisti che difendono la Meloni sostendo che “non è Fascista”, ignorano il suo programma politico persecutorio & oscurantista, che fomenta odio e violenza. I veri Fascisti la considerano una di loro, l’erede di Almirante, il leader che poterà al governo i loro ideali. https://t.co/ooQnfGgdPz
— Rula Jebreal (@rulajebreal) July 26, 2022
Difesa dell'identità nazionale, contrarietà alla teoria gender, controllo delle frontiere, no al reddito di cittadinanza: misure che secondo la Jebreal costituirebbero un vero pericolo. Peraltro, incappando nello stesso errore della cantante Elodie, la giornalista non si è accorta che quell'elenco d'intenti era stato redatto nel 2018. Ma nel tritacarne dei social, dove tutto vale, anche un vecchio programma elettorale può essere utile a polemizzare con sei anni di ritardo. Poi, nel medesimo tweet, l'ulteriore accusa alla Meloni: "I veri fascisti la considerano una di loro, l'erede di Almirante, il leader che poterà al governo i loro ideali".
Parole destinate probabilmente ad avere strascichi. O forse no.
Del resto, con l'avvio della campagna elettorale è partita anche un'ondata di delegittimazione contro il centrodestra rispetto alla quale non si registrano - che strano - appelli alla moderazione e al confronto. Gli attacchi a senso unico in questo caso non destano indignazione, le accuse gratuite di fascismo nemmeno.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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