Fondi pensione meglio del Tfr, rendono in media oltre il 10%

Previdenza integrativa più generosa anche delle migliori gestioni aziendali

Fondi pensione meglio del Tfr, rendono in media oltre il 10%
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Complice un anno eccezionale per le Borse, anche i fondi pensione possono cantare vittoria, esibendo rendimenti che superano anche il 10%. Intendiamoci, non tutti i fondi pensione performano così. Il dato è relativo al 2023 e al comparto azionario (nei fondi pensione ci sono anche profili più cauti e quindi meno remunerativi). Ma è certo che le performance migliori, hanno fatto registrare rendimenti nell'anno tra il 10,2% nei fondi negoziali e l'11,5% nei Pip (piani individuali pensionistici).

Una corretta valutazione della redditività del risparmio previdenziale non può tuttavia limitarsi ai rendimenti di un solo anno, ma deve fare riferimento a orizzonti più lunghi. Su un periodo di osservazione decennale (da fine 2013 a fine 2023), i rendimenti medi annui composti delle linee a maggiore contenuto azionario si collocano, per tutte le tipologie di forme pensionistiche, tra il 4,2 e il 4,5%, superiori al rendimento medio delle linee obbligazionarie e anche al tasso di rivalutazione del Tfr (pari al 2,4% nel decennio). È una delle indicazioni emerse dalla relazione annuale di Covip, la Commissione di vigilanza sui fondi pensione. Nel 2023 gli iscritti alle diverse forme di fondi esistenti (poco più di 300) sono stati 9,6 milioni di lavoratori (+3,7% rispetto al 2022): rappresentano però solo il 36,9% del totale delle forze lavoro. Persiste un gap generazionale (le adesioni dei giovani under 35 costituiscono solo il 19,3% del totale) e un gap di genere (le donne iscritte rappresentano solo il 38,3% del totale). A fronte di questi gap la presidente Covip, Francesca Balzani (in foto), ha dichiarato che «almeno in una prima fase della partecipazione a un fondo pensione, in presenza di situazioni di debolezza, i benefici fiscali, oggi sostanzialmente espressi in termini di deducibilità dei contributi, fino a 5.164,57 euro annuali, potrebbero trasformarsi in una contribuzione di ingresso.

Una simile misura, i cui effettivi contorni sono certamente rimessi alle scelte politiche, ove potesse favorire in particolare il coinvolgimento dei giovani, consentirebbe di conseguire altresì una maggiore equità intergenerazionale». Il patrimonio complessivo dei Fondi pensione è di 224,4 miliardi di euro (+9,1%), che si somma ai 114,3 miliardi (+10,11%) del patrimonio delle Casse previdenziali private o privatizzate.

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