Davvero i 5s ricevettero 3 milioni e mezzo di fondi illeciti dal Venezuela? Ma, soprattutto, il fatto potrebbe costituire un rischio per la sicurezza dwll'Italia? Sono queste le domande scaturite nel corso dell'ultimo incontro del Copasir, che indaga dopo l'apertura di un'inchiesta da parte della Procura di Milano.
Da palazzo San Macuto le informazioni sono blindate. Si sa per certo che il Comitato ha richiesto le carte alla Procura e se si riterrà opportuno saranno probabilmente ascoltati il giornalista spagnolo del quotidiano Abc, primo a tirare fuori la notizia, qualche esponente del M5s e l'ambasciatore del Venezuela, visto che Hugo Armando Carvajal, ex capo dell'intelligence venezuelana, dal carcere spagnolo in cui si trova ha detto agli inquirenti che i finanziamenti ai partiti di sinistra sarebbero andati avanti fino al 2017. Il punto però è: che problemi di sicurezza nazionale potrebbero ravvisarsi in quello che di fatto non risulterebbe come un finanziamento illecito a un partito, semmai un versamento di soldi a una singola persona (Gianroberto Casaleggio)?
Su questo punto c'è stata un po' di maretta. Alla Camera ieri è infatti stato presentato da Fdi, ovvero dal partito del presidente del Copasir Adolfo Urso, un ordine del giorno con cui si chiede al governo, ovvero al controllato, di fare un intervento legislativo per rafforzare i compiti del Copasir, che è organo parlamentare terzo. Una mossa che nei prossimi giorni creerà certamente attrito anche tra i partiti di centrodestra.
Nel 2010, anno in cui sarebbero stati versati i 3 milioni e mezzo di euro, il Movimento era nato da poco, ma già molte ombre si annidavano. Non era chiaro chi vi fosse dietro, al di là di Grillo e Casaleggio. Si trattava di un soggetto politico che raccoglieva gente pressoché sconosciuta e la candidava in politica. Così accadde con Luigi Di Maio, Alessandro Di Battista e molti altri. Negli anni molti ex pentastellati hanno raccontato di questo sistema interno secondo cui «tutto cade dall'alto» e gli «ordini non vanno discussi». Un movimento creato in breve tempo, basato su criteri diversi da quelli dei normali partiti. Anche con agganci importanti in università, nel settore imprenditoriale e culturale. Insomma, quasi creato a tavolino. Poteva allora attirare l'attenzione del Venezuela come Carvajal dice? O fu solo un favore personale a Casaleggio? Che fine hanno fatto quei soldi?
La procura di Milano ha inviato a Madrid un ordine di investigazione europeo per poter sentire
Carvajal, anche perché era in carica ai tempi del governo di Hugo Chavez e poi agli inizi di quello di Nicolas Maduro. Lui ha interesse a parlare, in questa fase, anche perché vuole evitare di essere estradato negli Stati Uniti.
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