Il risiko delle poltrone. Ursula completa il team tra conferme e reclute. "Ma volevo più donne"

Dopo l'Italia mancano solo Belgio e Bulgaria. Confermati Breton, Dombrovskis e Kallas

Il risiko delle poltrone. Ursula completa il team tra conferme e reclute. "Ma volevo più donne"
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Tempo scaduto per gli stati membri per presentare i propri candidati alla commissione europea, oggi è l'ultimo giorno per indicare a Ursula Von der Leyen i nomi dei ventisette che comporranno la nuova commissione Ue e il puzzle è pressoché definito anche se non è detto che i profili indicati saranno poi tutti confermati. Per diventare commissario europeo bisogna infatti superare una serie di passaggi, il primo è l'approvazione da parte del presidente della commissione Ursula Von der Leyen (che rappresenta la Germania) che ha già sollevato una questione inerente il bilanciamento di genere. Troppi uomini e così a Malta è stato richiesto di indicare una donna al posto di Glenn Micaleff, consigliere del primo ministro Robert Abela per gli affari dell'UE. C'è poi la partita delle deleghe da definire che interessa anche l'Italia il cui candidato Raffaele Fitto dovrebbe essere ufficializzato oggi. La richiesta per Fitto è una delega economica di peso come il bilancio o la concorrenza e la vicepresidenza esecutiva ambita anche dalla Francia che ha indicato il commissario uscente per il mercato interno Thierry Breton mentre anche la Polonia con Piotr Serafin vorrebbe un portafoglio importante.

Oltre a Breton ci sono altri nomi di peso a cominciare da Kaja Kallas (Estonia) indicata dal consiglio europeo come alto rappresentante per la politica estera mentre la Lettonia ha candidato Valdis Dombrovskis, attuale vicepresidente della commissione. Confermati anche i nomi dei due commissari subentrati a Frans Timmermans, l'olandese Wopke Hoekstra (attuale commissario per il clima) e lo slovacco Maros Sefcovic (attuale commissario al green deal), sempre sui temi ambientali la Spagna ha proposto l'attuale ministro per la transizione ecologica Teresa Ribera. Altri profili riconfermati sono la croata Dubravka Suica (commissario per la democrazia e demografia), l'ungherese Oliver Varhely (commissario per l'allargamento) e l'attuale vicepresidente dell'europarlamento, il rumeno Victor Negrescu.

Tra i nuovi nomi ci sono per l'Austria Magnus Brunner, Costas Kadis di Cipro, Jozef Sikela per la Repubblica Ceca e il danese Dan Jorgensen. E ancora la finlandese Henna Virkkunen, il greco Apostolos Tzitzikostas, l'irlandese Michael McGrath, il lituano Andrius Kubilius, il lussemburghese Christophe Hansen e la portoghese Maria Luis Albuquerque. La Slovenia ha invece indicato Tomaz Vesel mentre la Svezia candida Jessika Roswall.

Oltre all'Italia manca ancora l'ufficialità del candidato del Belgio e della Bulgaria, due Paesi senza governo. In Belgio ci sono due profili in lizza: Didier Reynders che detiene il portafoglio della Giustizia nella commissione uscente e il premier dimissionario Alexander De Croo. I possibili nomi della Bulgaria appartengono al partito conservatore Gerb (membro del Ppe) e sono quattro donne: Iliana Ivanov, Mariya Gabriel, Denitsa Sacheva ed Ekaterina Zaharieva.

In generale la presenza di un numero maggiore di governi di centrodestra rispetto alla scorsa legislatura rende la nuova commissione meno sbilanciata a sinistra anche se bisognerà attendere la definizione delle deleghe per avere più chiaro in quale direzione si muoverà la commissione Ursula 2.0

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