Come finirà la crisi politica non è ancora dato sapere. Ma la Fornero si dice molto preoccupata. Stamattina Cottarelli è salito al Qurinale per un colloquio informale dopo che, a sorpresa, ieri non aveva sciolto la riserva sull'incarico da premier per problemi, a quanto pare, sulla lista dei ministri. E le ore passate hanno permesso di riaprire la strada ad un possibile governo Lega M5S, con Di Maio che ha ritirato l'impeachment e Salvini che vuole evitare a tutti i costi il voto "a ferragosto".
In questo quadro politico confuso l'ex ministro Elsa Fornero, la cui riforma è al centro del contratto di governo giallo-verde (per essere abolita, ovviamente), stamattina è tornata a parlare ai microfoni di Radio Capital. Non ha mai risparmiato critiche ai due partiti che per qualche ora sono stati vicini ad arrivare al governo col giurista Giuseppe Conte. Ma la crisi istituzionale, provocata dal "no" di Sergio Mattarella a Paolo Savona all'Economia, sembra preoccupare l'ex ministro. Che ieri è andata in Germania e riporta quelli che sono gli umori dei vicini tedeschi. Quelli che, per intenderci, nei giorni scorsi hanno attaccato il Belpaese e definito gli italiani "scrocconi".
"Sono di ritorno da un convegno a Berlino - ha detto la Fornero - Ho visto disorientamento. Ci chiedevano 'cosa succede in Italia?' con l'aria di chi è preoccupato". Il tema dell'euro e dell'Europa, tornato ad essere d'attualità dopo una campagna elettorale giocata quasi esclusivamente su flat tax e reddito di cittadinanza, fa dire all'ex ministro del Lavoro che "Io spero che si comprenda come uscire dall'euro vuol dire cancellare il futuro ai nostri giovani, che si sentono europei e non considerano i confini nazionali come un limite ai loro piani di vita". La sentenza della Fornero è chiara: "Uscire dall'Europa è una follia". Poi, però, bacchetta il commissario Ue Oettinger che ieri ha auspicato che i mercati facessero capire agli italiani come votare: "Per me ha utilizzato un'espressione molto infelice, che poteva risparmiarsi. Come altri politici, avrebbe dovuto contare fino a dieci prima di parlare", ha aggiunto l'ex ministro. Che poi ha alzato i toni dello scontro: "Non perdonerò mai Salvini - attacca - Anche se diventerà presidente del Consiglio, non avrà mai il mio rispetto. Rispetterò solo l'istituzione. Se è un fascista? Il termine più adatto è squadrista".
Secondo la professoressa "sono stati i leghisti a montare quasi tutte le campagne d'odio, anche se ora cercano di avere un tono più istituzionale. Un partito politico che si ispira a Marine Le Pen sbaglia proprio i presupposto".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.