"Le regioni non funzionano e nel grado di disaffezione dei cittadini verso le istituzioni locali superano senz’altro quello delle fintamente abolite province. Ecco perché bisogna ridefinire le loro dimensioni e strategie". Lo ha detto Renato Brunetta presentando alla Camera gli emendamenti alla riforma costituzionale in discussione a Montecitorio che introducono il tema delle macroregioni.
Emendamenti che, ammette Brunetta, "non saranno approvati". "Ma spero che servano per mostrare quale sarà la strategia del futuro: bisogna osare", aggiunge il capogruppo di Forza Italia alla Camera. Due le strategie messe a punto: da un lato nel provvedimento si prevede la cancellazione dell’elenco delle regioni tramite l’abolizione dell’articolo 131 della Costituzione e l’istituzione di macroregioni alternative, mentre dall’altro ci sarà un processo di aggregazione "dal basso" che stimoli i territori a confederarsi per raggiungere la soglia minima di 10 milioni di abitanti che caratterizzerà le nuove macroregioni. Il tutto dovrà essere confermato da un referendum.
538em;">L'idea di rivedere la suddivisione degli enti regionali in Italia non è nuova. Questa sorta di federalismo è stato proposto sia dalla Lega Nord che da Beppe Grillo. E un mesetto fa anche il Partito democratico aveva presentato un suo progetto.
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