Beppe Grillo indossa la camicia verde e propone non la secessione (come immaginato ieri), ma "un'Italia federale" basato su cinque macroregioni, mantenendo al governo centrale solo il ministero degli Esteri e quello della Difesa.
"Gli Stati federali esistono ovunque e funzionano, come gli Stati Uniti e la Svizzera", scrive oggi sul suo blog, "Accorpare le Regioni in cinque macroregioni omogenee può migliorane il loro funzionamento e diminuire i costi e gli sprechi. Distribuire più poteri gestionali alle macroregioni non significa secessione. Decentrare può servire a disinnescare spinte di disgregazione dello Stato che sono già in atto...".
La proposta però non piace a tutti. "È una novità, di queste cose nel gruppo parlamentare non abbiamo mai parlato; certo che ipotizzare la divisione dell’Italia è quanto meno prematuro", dice a Repubblica, Gessica Rostellato, deputata veneta dei Cinquestelle. "Grillo non sta dicendo che bisogna dividere l’Italia, ma farla funzionare meglio, questo non fa parte del nostro programma. Si può ipotizzare una diversa organizzazione dello Stato, con meno Regioni e con la possibilità di gestire direttamente le risorse. Ma l’indipendenza totale non riesco neppure a immaginarla. Da noi all’inizio è stata propugnata da gruppi sparuti che non hanno alcun consenso, poi la Lega ha cavalcato questa battaglia, che però non darà alcun risultato".
Le dà man forte l'ormai ex grillo Luis Alberto Orellana: "Con il post di ieri Grillo ha tradito gli ideali che hanno visto nascere il Movimento 5 Stelle. Se si è spinto a tanto, vuol dire che degli attivisti, dei parlamentari e dei simpatizzanti non gli interessa nulla se non forse vederli imbracciare un’arma per abbattere la democrazia italiana. Neanche più la Lega ci crede alla secessione e Salvini è contento per suo tornaconto elettorale e basta. Bravo Grillo, grande prova di acume politico!!!".
"Io mi ricordo che quando organizzammo il giorno del rifiuto, contro l’illegalità dello smaltimento dei rifiuti nel napoletano, nell’ormai lontano 2008, Grillo venne a Napoli e disse più o meno questo: Io vi chiedo scusa, ragazzi di Napoli, a nome del Nord per i rifiuti che le Regioni del Nord hanno sversato al Sud, con la complicità della camorra, e vi dico anche che se fossi stato uno di voi, mi sarei ribellato, mi sarei diviso da questa Italia", fa notare però Roberto Fico, "Questo tema della rivolta territoriale, di un decentramento lui lo ha da anni. Naturalmente se noi dovessimo fare una battaglia per le macroregioni, la faremmo tutta all’interno delle procedure di revisione della Costituzione".
"Una riforma seria del Titolo V della Costituzione andrebbe fatta, invece arriva sempre il solito post che fa un gran clamore ma alla fine non offre soluzioni", ribatte "l'espulso" Lorenzo Battista, "La riflessione sugli accorpamenti dei Comuni, sull’abolizione delle province o sulle estensioni delle Regioni va fatta. È giusto farla. Ma questo post cosa significa? Dividersi cosa vuole dire? Si poteva essere più precisi; sottolineare, ad esempio, che il numero dei Comuni in Toscana è più basso che in Lombardia. Insomma, si potevano fare riflessioni serie. Ma affidarsi ad una cartina con illazioni secessioniste non vuol dire offrire soluzioni. Anzi crea confusione".
Intanto il focus del Movimento 5 Stelle si è spostato oggi sul fiscal compact: "Lo paghino Berlusconi, il pdexmenoelle, Napolitano e Monti se vogliono.
Il M5S lo cancellerà", scrive Grillo sul suo blog, lanciando di fatto la campagna elettorale per le Europee, "Il fiscal compact che taglierebbe la spesa pubblica dai 40 ai 50 miliardi all’anno per vent’anni in mancanza di una fortissima crescita, del tutto impossibile, è irrealistico. Consegnerebbe l’Italia alla miseria con tagli neppure immaginabili alla spesa sociale, dalla scuola alla sanità, e ucciderebbe ogni possibilità di ripresa".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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