Era un test importante. E i risultati che sono arrivati vengono considerati incoraggianti. Dal quartier generale di Forza Italia, ad Arcore, il primo segnale è di soddisfazione: la conferma di Fontana in Lombardia e la vittoria di Rocca nel Lazio sono due puntelli importanti per la solidità della coalizione che guida la nazione e la maggior parte delle regioni. E lo stesso leader guarda con favore il verdetto emesso dalle urne. Il presidente Silvio Berlusconi ha chiamato i leader di Fdi e Lega, Giorgia Meloni e Matteo Salvini, e si è complimentato per il successo della coalizione. «I tre leader - si legge in una nota - hanno convenuto che questo nuovo successo del centrodestra deve essere e sarà da stimolo a proseguire l'ottimo lavoro fatto sinora dal governo, un esecutivo forte che ha come orizzonte l'intera legislatura».
Due i dati che vengono sottolineati da Forza Italia. Il primo è il voto di lista. Calcolando che Berlusconi, il suo leader e la sua voce, non era candidato, il partito di Forza Italia ha comunque raggiunto un risultato di rilievo, in linea con le politiche di settembre. Anzi, in leggera crescita.
La compattezza della coalizione è stata a detta di tutti l'elemento più importante per ottenere la vittoria. Anzi «una grande vittoria», come la definisce Antonio Tajani che da coordinatore nazionale del partito sottolinea il grande sforzo messo in atto dalla macchina elettorale azzurra. «Voglio ringraziare tutti i militanti, i dirigenti e i candidati di Forza Italia che con il loro lavoro hanno contribuito a questa grande vittoria elettorale - scrive su Twitter -. I successi di Rocca nel Lazio e Fontana in Lombardia rafforzano anche la nostra azione di governo. Il centrodestra è vincente». Un centrodestra che adesso governa quindici regioni.
Stessa soddisfazione per capogruppo al Senato Licia Ronzulli. «Era considerato da tutti un primo tagliando del governo di centrodestra guidato da Giorgia Meloni - spiega - e questo tagliando ha detto che la macchina funziona bene. Gli elettori ci hanno promosso». I numeri dicono che il centrodestra esce rafforzato. E parlando dei rapporti di forza all'interno della coalizione la Ronzulli sottolinea il ruolo di forza moderata e centrista di Forza Italia e del fatto che in una coalizione sensibilità diverse non sono un inciampo ma un arricchimento. E gli elettori con questo tagliando ci hanno promossi. «Chi parla di frizioni non tiene conto - dice - che non siamo un solo partito. Abbiamo visioni diverse ma tutti sentiamo la responsabilità di trovare una sintesi».
Un risultato «inequivocabile» è il primo commento del capogruppo azzurro alla Camera, Alessandro Cattaneo. «In Lombardia gli elettori hanno premiato anni di buona amministrazione - dice -, nel Lazio finalmente hanno deciso di voltare pagina, bocciando la fallimentare esperienza del centrosinistra». E il vicepresidente della Camera, Giorgio Mulè, sottolinea il lavoro dei territori. «Nel Lazio Forza Italia è sopra di 3 punti percentuali rispetto alle politiche e in Lombardia con un dato che è allineato a quello di settembre, significa che è stato fatto un gran lavoro e di questo va dato atto ai dirigenti e ai nostri candidati».
Il dato politico che emerge più netto lo evidenzia la stessa Ronzulli: «Il risultato della lista Moratti in Lombardia - spiega ai microfoni de La 7 - dimostra che immaginare un terzo polo riformista e liberale per cannibalizzare Forza Italia è un'operazione a
perdere. Il centro esiste già e si chiama Forza Italia». E sul risultato della Moratti commenta: «Gli elettori hanno punito il capriccio di chi ha deciso di candidarsi contro il centrodestra solo per ambizioni personali».
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