"La foto di Berlinguer sulla tessera Pd? Non siamo il Pci, ora metta De Gasperi"

L'ultimo segretario del Ppi, anima popolare dei "Dem", mette in chiaro: "Abbiamo creato un soggetto nuovo, non sancito l'egemonia della sinistra"

"La foto di Berlinguer sulla tessera Pd? Non siamo il Pci, ora metta De Gasperi"
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«Casa per casa. Strada per strada», è la scritta posta sulla nuova tessera del Pd che raffigura in primissimo piano gli occhi di Enrico Berlinguer, per 12 anni a capo del Pci. «Stiamo facendo partire il tesseramento 2024, e questa tessera vuole essere un omaggio che il Pd vuole fare a Berlinguer a 40 anni dalla sua scomparsa» dice Elly Schlein. Una scelta che fa infuriare la componente cattolica e popolare del Pd. Pierluigi Castagnetti, ultimo segretario del Partito popolare italiano e fondatore del Pd, si sfoga in un'intervista al Giornale: «Sono sicuro che il prossimo anno ci sarà un'altra foto sulla tessera, altrimenti Pd è progetto morto». Castagnetti è l'animatore dell'associazione I Popolari, una costola cattolica nel Pd.

Buon pomeriggio presidente, posso disturbarla per un'intervista?

«Ora non posso, sto guidando».

Peccato, le volevano chiedere di commentare la scelta della segretaria di piazzare la foto di Berlinguer sulla tessera del Pd.

«Allora, aspetti un momento. Mi fermo con l'auto».

Meglio così, evitiamo una multa. E allora la foto di Berlinguer sulla tessera?

«È opportuno fare una precisazione. Nulla contro la figura di Berlinguer».

Ci mancherebbe.

«Nessuno vuole mettere in dubbio l'autorevolezza di Berlinguer. Però così non va».

Schlein ha fatto addirittura una conferenza stampa.

«Ripeto, non metto in dubbio la forza del pensiero e il profilo di Berlinguer. Ma il Pd non è prosecuzione del Pci. Siamo altra cosa e non possiamo accettarlo».

L'ha fatta arrabbiare?

«No, però è giusto mettere le cose in chiaro. Se Elly Schlein vuole un partito che sia una versione aggiornata del Pci tanti saluti. Noi non ci siamo. È una scelta ma si abbia il coraggio di dirlo».

Cosa siete?

«Nel 2007 il Pd è nato per rappresentare nel panorama politico italiano una novità. Era il superamento di due culture, non il prevalere di un'altra sull'altra».

Con la tessera di Berlinguer sulla tessera si compie invece l'affermazione della cultura di sinistra sull'anima cattolica e popolare?

«Dipende».

Da cosa?

«Non credo che la segretaria faccia questo errore. Di voler guidare un partito che è la continuazione del Pci».

Cosa deve fare allora?

«Mi auguro che nel 2025 sulla tessera del Pd ci siano altri volti».

Tipo Don Sturzo?

«Esatto. Ma non l'unico. Anche De Gasperi.

Perché no Moro?

«Anche. Ci possono essere tanti volti sulle tessere Pd».

Se così non fosse?

«Significa che il Pd ha imboccato una strada che tradisce lo spirito per cui è nato».

Possiamo dire di considerare il progetto fallito così come l'avevano immaginato i suoi padri fondatori?

«Se non si mettono altre foto e resta quella di Berlinguer sì. Progetto sepolto».

Le piace Elly Schlein?

«Mi perdoni. Ci tenevo a precisare la mia posizione rispetto alla foto di Berlinguer sulla tessera. Ora voglio riprendere la corsa».

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