Commissariare il Pd romano non basterà. Matteo Renzi, se vuole davvero vederci chiaro sul pantano capitolino, dovrà sporcarsi le mani nel fango di affari sporchi, politica, malaffare e cooperative che l'inchiesta "Mafia Capitale". Perché anche il sindaco Ignazio Marino, nelle ultime ore salutato dai vertici dem come "l'argine al crimine in Campidoglio", non la racconta giusta. O comunque mente. Perché da giorni va in giro a dire che non conosce Salvatore Buzzi, patron di una costellazione di coop e trait d'union tra Massimo Carminati, i Palazzi romani e il Partito democratico, quando invece non è così? Basta fare un giro sul sito della cooperativa "29 Giugno" per capire che il primo inquilino del Campidoglio nasconde qualcosa.
Ci sono davvero troppe fotografie con cui Renzi deve fare i conti. La prima è quella che immortala proprio il ministro del Lavoro Giuliano Poletti a tavola con gli indagati eccelleti dell'inchiesta "Mafia Capitale". Poletti dice che quello scatto lo fa star male, lo riempie di imbarazzo. Ma non spiega cosa ci facesse a tavola con Buzzi e il clan che controllava i traffici romani. Renzi gli dà fiducia, sta dalla sua parte e tira dritto. Perché mettere in dubbio il titolare del Lavoro, significa minare l'interno governo. E l'inchiesta, che sta facendo tremare tutti i Palazzi romani, sembra non lasciare respiro a nessuno. È un castello di sabbia che si sgretola, anche molto velocemente. Tanto che il prossimo a cadere è proprio quel Marino che adesso il Pd mette su un piedistallo spazzando via la figuraccia della Panda parcheggiata a oltranza in Senato e le multe a lungo non pagate e saldate solo in extremis. È da lui che il Nazareno vorrebbe ripartire evitando così di vedersi commissariato il Campidoglio da parte del Viminale.
Mentre il ministro dell'Interno Angelino Alfano valuta se intervenire sul Comune di Roma o meno, un'altra foto inguaia il Pd. Marino ha sempre negato di conoscere Buzzi. "Non ho mai avuto conversazioni con Salvatore Buzzi - ha dichiarato ieri sera Marino ai microfoni di Otto e mezzo - dalle intercettazioni leggo che diceva che era necessario togliermi di mezzo, non riuscendo a far cadere la mia giunta. Ma questo l’ho appreso nelle ultime 48 ore". Tutto falso. Sul sito della cooperativa "29 Giugno" ci sono infatti svariate fotografie che smentiscono la versione del sindaco di Roma. Come si può vedere dalla gallery del Giornale.it, che riporta le fotografie caricate dalla cooperativa, Marino è ritratto proprio mentre chiacchiera con Buzzi. Dove si trovano? Ovviamente nel quartier generale della cooperativa "29 giugno". Davanto alla prova del nove, si limita a replicare: "Ho visitato la cooperativa durante la campagna elettorale". Ora non resta che capire per quale motivo il sindaco "marziano" abbia mentito finché non ha più potuto arginare la verittà.
D'altra parte tra gli "amici" del clan di Buzzi è sicuramente in buona compagnia. Sfogliando la photogallery spuntano, infatti, anche una visita dell'eurodeputata Pd Simona Bonafè e un'assemblea del maggio 2013 in cui era ospite Poletti.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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