I golfisti? Sono come i razzisti. E per questo sono diventati l'ultima ossessione della sinistra radicale francese. Il cui più importante partito, la France Insoumise di Jean-Luc Mélenchon, ha lanciato una campagna di tesseramento in vista delle elezioni europee di giugno con una serie di messaggi così concepiti: «I ricchi votano? E voi?». «I razzisti votano? E voi?». «I golfisti votano? E voi?».
I poveri amanti dello sport delle 18 buche, che peraltro regalerà anche delle medaglie ai prossimi Giochi Olimpici di Parigi, sono finiti sul banco degli accusati perché colpevoli di praticare uno sport visto ancora da molti come un hobby da milionari arricchiti, e che oltretutto - magrado le apparenze - è tra i meno sostenibili a causa dell'elevato consumo di territorio e di risorse naturali (soprattutto acqua) e dell'utilizzo massiccio di pesticidi.
La campagna lanciata dalla presidente dei deputati di LFI Mathilde Panot ha scatenato una violenta polemica dall'altra parte delle Alpi. Il presidente della federazione francese di golf (FFG) Pascal Grizot ha parlato di «attacchi gratuiti e infondati» e ha scritto una lettera aperta alla Panot: «Siamo rimasti scioccati nel vedere equiparati i giocatori di golf a categorie di popolazioni di cui non sembri avere grande stima». Grizot ha difeso il suo sport «la cui pratica continua a diventare popolare e riunisce ormai più di 600mila giocatori in Francia, di cui 446.
000 tesserati alla FFG». Grizot ha ricordato che «il golf è stato molto attaccato negli ultimi anni», ma che tutte le volte che ha chiesto incontri con i leader per un confronto sulle rispettive posizione ha sempre trovato un muro di gomma.
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