Paolo Savona sì, Paolo Savona no. Matteo Salvini, ora al bivio, deve scegliere entro oggi pomeriggio. Se deciderà di abbassare la guardia sull'economista mal visto dal Colle (che Savona attacca in una mail sul "popolo che si è ribellato") potrebbe nascere un governo giallo-verde. In alternativa si andrà al voto. Decide il leghista.
La giravolta grillina su impeachment e sul nome del ministro dell'Economia in pectore ha sparigliato le carte. Domenica, dopo il "no" di Mattarella all'economista del "piano B" sull'euro, Di Maio si era aggregato a Salvini nel gridare al complotto. Anzi, aveva chiesto addirittura l'impeachment. Ieri invece il grillino, sotto attacco nel M5S per come ha gestito la faccenda, ha tentato di uscire dal vicolo cieco in cui lo aveva infilato la Lega. Secondo il Corriere, Lorenzo Fioramonti, "ministro" allo Sviluppo Economico nei piani pentastellati, avrebbe detto: "Difendere Savona e le sue opinioni è giusto, ma impuntarsi su una persona col rischio di far affondare il Paese è da irresponsabili. Era il piano di Salvini dall’inizio? Mi rifiuto di crederci". In molti tra i Cinque Stelle, infatti, temono che la strategia del leghista fosse quella di far saltare il tavolo per andare alle urne a settembre. All'assemblea serale, di fronte al montare delle critiche interne, il capo politico secondo il quotidiano di via Solferino avrebbe detto: "Ci hanno fregato tutti? Preferisco passare per brava persona che per furbo. Ci trattano come i Calimero della politica. Ci trattano come gli scemi".
Così si è arrivati alla svolta di ieri. Prima Laura Castelli si è detta "stupita" del mancato "passo indietro" di Savona. Poi Di Maio ha proposto pubblicamente alla Lega di spostarlo in un'altra casella e piazzare qualcun altro nel dicastero della discordia. Non solo, però. Perché il Corriere riporta anche una citazione (in un secondo momento messa senza virgolette sul sito) molto curiosa e che non mancherà di scatenare polemiche. Di Maio, infatti, avrebbe detto in un colloquio con Carlo Cottarelli "di non essere stato inizialmente a conoscenza di una presunta iscrizione alla massoneria americana".
Il Corriere lancia la bomba in una frase (virgolettata nella versione online, senza sulla carta) attribuita a Di Maio: "Non avevamo capito che Savona era così pericoloso, e che è iscritto alla massoneria americana". O Di Maio smentisce, o è delirio vero
— emiliano fittipaldi (@emifittipaldi) 31 maggio 2018
#scusepernonfareilgoverno
Subito sul punto si è scatenata la bufera politica. "Secondo quanto riferisce il Corriere della sera, Di Maio avrebbe riferito a Cottarelli che Savona è iscritto alla massoneria americana - attacca Michele Anzaldi - E' vero? Se fosse confermato, Di Maio e il Movimento 5 stelle accetterebbero comunque che l'economista venga nominato ministro? Se è l'ennesima bufala, perchè Di Maio non smentisce, come giustamente nota il giornalista Emiliano Fittipaldi su twitter?".
Il giornalista dell'Espresso, in effetti, fa notare: "Il Corriere lancia la bomba in una frase (virgolettata nella versione online, senza sulla carta) attribuita a Di Maio: "Non avevamo capito che Savona era così pericoloso, e che è iscritto alla massoneria americana". O Di Maio smentisce, o è delirio vero". "Sono loro ad aver scritto - continua Anzaldi - nel contratto di governo con la Lega che 'non possono entrare a far parte del governo soggetti che appartengono alla massoneria'.
Peraltro l'iscrizione alla massoneria non figura nel lungo curriculum di Savona come banchiere, ex ministro, capo di consorzi di grandi opere come il Ponte sullo Stretto e il Mose di Venezia: una nuova voce che spiegherebbe ancora meglio chi sarebbe il paladino del popolo di M5s e Lega contro le presunte èlite. Altro che trasparenza, altro che lotta ai poteri forti, siamo oltre la #neuro".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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