
Nelle segrete stanze del Vaticano sono già iniziati gli incontri e le trattative per il prossimo conclave e il fronte conservatore si organizza per cercare di portare al Soglio pontificio un proprio esponente. Nonostante negli ultimi anni Papa Francesco abbia nominato numerosi cardinali con un profilo più simile al suo e non manchino figure considerate più vicine all'ala progressista o liberale, i conservatori possono vantare vari esponenti e potrebbero non mancare le sorprese.
La decisione del conclave sarà determinante per la strada che intraprenderà la Chiesa nei prossimi anni in particolare su tematiche come le aperture alle donne diacono, i diritti Lgbt ma anche questioni molto sentite dal mondo tradizionalista come la messa in latino e i temi etici. Gli argomenti su cui il fronte più progressista vorrebbe fossero introdotte novità nella Chiesa sono infatti la possibile ordinazione delle diaconesse, la benedizione delle coppie dello stesso sesso e rendere il celibato sacerdotale facoltativo. Inoltre, si vorrebbe limitare o vietare la messa in latino e, un altro argomento di discussione, è l'accordo Vaticano-Cina, tutte posizioni contrastate dall'ala conservatrice. I due cardinali più noti del mondo tradizionalista sono il cardinale Raymond Leo Burke e il cardinale Robert Sarah, arrivati ieri mattina insieme a Piazza San Pietro per la riunione della congregazione del collegio cardinalizio alimentando le speranze dei fedeli più conservatori. A onor del vero, una loro investitura è difficile, in particolare per il cardinale Burke che non ha fatto mancare in questi anni le critiche al pontificato di Francesco. Sarah, nato nella Guinea francese, diventerebbe il primo papa nero anche se l'età non gioca a suo favore avendo 79 anni. Strenuo critico dell'ideologia di genere giudicata una minaccia per la società, non ha mai lesinato critiche al fondamentalismo islamico.
Altro nome di spicco tra i conservatori è il prefetto emerito della Congregazione per la Dottrina della Fede, il cardinale tedesco Gerhard Ludwig Müller. Nonostante sia stato un oppositore di Francesco su vari temi, ha ottenuto la porpora nel suo pontificato pur essendo stato prefetto della Dottrina della fede con Ratzinger.
Più quotata è la figura dell'arcivescovo di Esztergom-Budapest Péter Erd che, dopo Giovanni Paolo II, sarebbe il secondo papa ad aver esercitato il suo magistero nell'ex Unione Sovietica quando i leader cattolici erano perseguitati. Secondo l'influente testata Catholic Herald, il conclave potrebbe eleggere un conservatore ed Erd è tra i papabili poiché la sua «nomina manderebbe un messaggio forte sulla direzione che la Chiesa vorrebbe prendere». Erd, che è una persona di grande cultura, è un fervente pro-vita che si oppone al celibato facoltativo dei sacerdoti e all'accettazione delle unioni omosessuali, oltre a difendere strenuamente i valori dell'Europa cristiana.
Altra figura quotata nel mondo conservatore è il cardinale Thimoty Dolan, arcivescovo Metropolita di New York, 75 anni, si è espresso in numerose occasioni contro l'aborto ed è il porporato che ha guidato la preghiera iniziale della cerimonia di insediamento di Donald Trump. Non mancano poi le figure di collegamento tra i cardinali più progressisti e il mondo conservatore come il cardinale italiano Pierbattista Pizzaballa, patriarca di Gerusalemme dei Latini.
Pizzaballa ha buone possibilità di diventare papa anche se è considerato giovane (ha 60 anni). Qualsiasi sarà la scelta del conclave, nel mondo conservatore cattolico in queste ore c'è grande fermento nella consapevolezza che è un momento cruciale per il futuro della Chiesa.
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