Fucili antidroni, "green zone" e un cacciatorpediniere. La sicurezza è pronta a tutto

Piano imponente: 11mila uomini in campo. Il precedente del 2005, chiuse le scuole

Fucili antidroni, "green zone" e un cacciatorpediniere. La sicurezza è pronta a tutto
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Ci sono delle condizioni che rendono i funerali di papa Bergoglio domani a Roma un evento davvero unico: intanto il fatto che si svolgano in pieno Giubileo, in una Roma già piena di pellegrini anche grazie al ponte festivo. Poi il fatto che Francesco abbia espresso nel suo testamento la volontà di essere sepolto nella basilica di Santa Maria Maggiore, che renderà necessario per il trasferimento della salma un corteo lungo diversi chilometri (all'incirca sei) e parecchie ore visto che si svolgerà a passo d'uomo. E poi per la presenza di una novantina almeno di leader mondiali. Certo, presidenti, re e primi ministri ci sono sempre stati alle esequie dei pontefici. Ma la situazione geopolitica rende il contesto piuttosto esplosivo.

Il questore di Roma Roberto Massucci parla di un «piano di sicurezza assolutamente imponente, c'è da corrispondere a esigenze che danno la dimensione dell'appuntamento con la storia». Non tutto è stato ancora messo a punto nei dettagli. «Stiamo lavorando sul tragitto. L'ipotesi è di passare per il centro di Roma, attraverso corso Vittorio Emanuele per arrivare a piazza Venezia, Fori imperiali ed entrare nella basilica di Santa Maria Maggiore attraverso via Merulana. È un percorso che stiamo ancora studiando assieme alla gendarmeria vaticana e alle altre istituzioni».

Sempre secondo Massucci «l'aspetto più complesso è l'arrivo delle tantissime personalità da tutto il mondo che convergeranno su Roma per arrivare in un unico punto, con cortei che dovranno garantire le massime condizioni di sicurezza, e dovranno interagire con l'arrivo in piazza di qualche centinaio di migliaia di persone». Da parte sua il ministro della Protezione civile Nello Musumeci ricorda che il punto di riferimento è il funerale di papa Wojtyla nel 2005, quando «a Roma si mobilitò una presenza di pellegrini che superava il milione di unità fra quelli presenti in piazza San Pietro e quelli nelle zone adiacenti».

Domani saranno davvero coinvolte tutte le forze possibili, si parla di 11mila unità molte delle quali richiamate dalle ferie o dai permessi. «Saranno veramente tutti in campo - dice Massucci -. Parliamo di migliaia di persone 24 ore su 24, tutti i giorni dalla morte del Santo Padre fino all'elezione del nuovo pontefice, per garantire le condizioni di massima sicurezza».

Naturalmente saranno utilizzate tutte le tecnologie disponibili. Tra esse un sistema anti-drone capaci di disturbare un eventuale attacco dall'alto fornito dalle forze armate, che tramite il coordinamento del Covi metteranno a disposizione anche un cacciatorpediniere al largo di Fiumicino e i caccia per garantire la sicurezza aerea sui cieli dell'intera regione.

Particolarmente delicata la situazione attorno a Palazzo Taverna, la residenza dell'ambasciatore americano nel quartiere Parioli in cui alloggerà da oggi il presidente americano Donald Trump. Il prefetto di Roma Lamberto Giannini ha istituito una «green zone» all'interno della quale fino alle 23.59 di domani sarà vietato manifestare e trasportare merci pericolose. Saranno interdetti l'accesso e il transito per tutti i veicoli adibiti al trasporto merci.

Anche l'Atac, l'azienda romana di trasporti, ha disposto un piano di emergenza. La metropolitana, in particolare la linea A che serve l'area di San Pietro (fermata Ottaviano) avrà corse implementate e allungate fino all'1,30 di notte oggi e domani.

Rafforzate anche alcune linee di superficie mentre tutte quelle all'interno del quadrante centrale della città saranno sospese nelle ore del funerale. Tutti i dettagli sul sito dell'Atac. Inoltre l'Ufficio scolastico regionale ha disposto la chiusura delle poche scuole che avevano in programma lezioni (molte sono infatti chiuse per il ponte).

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