Monopattino selvaggio, addio? Questo parvenu dei nostri paesaggi urbani che ha visto un successo immediato e subitaneo specie tra i più giovani tanto da rappresentare oggi un veicolo condiviso su tre - che lo utilizzano senza regole né patentino, potrebbe vedere presto finita l'epoca del «liberi tutti».
Il monopattino elettrico, mentre ha fornito un mezzo utile ad alleggerire il carico sui mezzi pubblici senza inquinare, ha provocato innegabili disagi e incidenti. Da maggio 2020, secondo il rapporto Aci-Istat, sono stati 564 gli incidenti rilevati con almeno un monopattino elettrico coinvolto, più di due al giorno, con 518 feriti su monopattino, 33 pedoni investiti e feriti e 44 feriti su altri veicoli, soprattutto biciclette e motocicli. Ma si sono anche avuti due decessi a Budrio (Bo) e a Genova.
La questione è arrivata alla Commissione trasporti della Camera, dove è iniziato l'esame della proposta di legge a firma di Roberto Rosso (Forza Italia) che intende regolamentare «adeguatamente» la micromobilità elettrica.
Divieto di utilizzo per i minorenni, obbligo dell'uso del casco e del giubbotto catarifrangente e divieto di circolazione dopo il tramonto e durante tutto il periodo dell'oscurità sono tra i punti principali della proposta, che prevede anche la riduzione della velocità consentita dei monopattini fissando il limite massimo di 20 chilometri orari, la possibilità di circolare solo sulle strade urbane con un limite di velocità di 30 chilometri orari (ovvero sulle strade con una circolazione veicolare ridotta) e sulle piste ciclabili.
La legge recante disposizioni in materia di circolazione dei monopattini a propulsione prevalentemente elettrica all'esame di Montecitorio intende vietare infine la sosta sui marciapiedi, stabilendo le relative sanzioni «che possono comprendere anche la rimozione del mezzo».
«Piena condivisione» è stata espressa del Codacons. «Da due anni chiediamo di adottare misure per incrementare la sicurezza stradale e tutelare l'incolumità di chi usa i monopattini. Nel settore regna infatti il Far West anche a causa della carenza di norme nazionali che regolamentano l'utilizzo di tale mezzo di locomozione sempre più frequente sulle nostre strade».
Una proliferazione favorita dagli incentivi statali all'acquisto, dalla proposta aggressiva delle start up di noleggio e dalla richiesta di mobilità a emissioni zero seguita al Covid, ma che è stata spesso incontrollata per la scarsa attenzione di alcuni «monopattino-guidatori della domenica» incuranti di pedoni, passeggini, jogger e biciclette.
Se le prime società di noleggio sono arrivate in Italia nel 2019 (è del 12 luglio il decreto a firma Toninelli che concedeva ai Comuni di avviare le sperimentazioni di monopattini elettrici, segway, monowheel e hoverboard in città) il mezzo è assai meno nuovo di quanto si pensi. Il primo monopattino elettrico, o quantomeno un antenato che vi si avvicinava molto, si chiamava Autoped e fu prodotto nel lontano 1915 a New York. Ebbe un tale successo da essere usato dalle Poste per le consegne, ma pure dai delinquenti per scippi e rapine.
Ciò che ne decretò la fine però fu- secondo lo Smithsonian Magazine - proprio l'arrivo della regolamentazione del traffico nei primi anni 30. Insomma, la fine del Far West stradale, nel quale finora questo piccolo ma agile mezzo di locomozione sembra aver scorrazzato.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.