G8 Genova, Fsp Polizia: "Basta osannare Giuliani: via il cippo"

In una nota il sindacato Fsp della Polizia di Stato si scaglia contro le celebrazioni a Genova in onore di Carlo Giuliani: "Rischiò di uccidere un carabiniere che stava facendo il suo dovere. Si rimuova da piazza Alimonda il cippo a lui dedicato"

G8 Genova, Fsp Polizia: "Basta osannare Giuliani: via il cippo"

La due giorni di eventi in piazza Alimonda, a Genova, in onore di Carlo Giuliani - il teppista con l'estintore morto il 20 luglio 2001 durante il G8 - non ha lasciato indifferente la Polizia di Stato e in particolare il segretario generale del sindacato Fsp, Valter Mazzetti. In un comunicato stampa dove chiede ancora una volta la rimozione del cippo dedicato a Giuliani, Mazzetti si sfoga contro "l'ennesima celebrazione in onore" del ragazzo.

"Come sempre troviamo la cosa totalmente incomprensibile, perché non si riesce davvero a capire quale merito abbia avuto un giovane che travisato e armato si scagliò contro le Forze di Polizia in piazza Alimonda rischiando di uccidere un carabiniere che stava solo facendo il proprio dovere". Il carabiniere è Mario Placanica, che centrò Giuliani con un colpo di pistola in un estremo gesto di autodifesa. Nella nota, il segretario generale di Fsp si scaglia contro l'iniziativa in memoria del teppista, "titolata 'Per non dimentiCARLO'. E allora bene - prosegue Mazzetti - ricordiamo Carlo Giuliani, un giovane uomo che perse la vita, perché questa è sempre una tragedia. Ricordiamo il dolore di una famiglia, che merita rispetto".

Mazzetti: "Giuliani morì commettendo dei reati"

Ma da ricordare, per Mazzetti, è "soprattutto la realtà dei fatti: che quel giovane morì commettendo dei reati, che volutamente e coscientemente partecipò a una guerriglia che mise tutti in pericolo, e che assieme ad altri attentò alla vita di un uomo ancor più giovane di lui", quel Placanica che proprio oggi si è detto "sinceramente vicino ai genitori di Giuliani, questa cosa non doveva succedere né a me né a lui". La reazione del carabiniere, puntualizza Mazzetti, è stata "legittima, come accertato in ogni sede giudiziaria, che è diventata un peso troppo grande da portare in ogni singolo giorno che gli è rimasto da vivere, se vita è questa".

"Non è un martire: si tolga il cippo in suo onore"

Per il segretario generale di Fsp bisogna "soprattutto ai giovani, che quel che fece Giuliani non si deve fare, in alcun caso, per alcun motivo, e che la violenza non è giustificabile e ammissibile". Quindi le parole più dure: "Giuliani non è stato un martire. Si smetta di celebrarlo come fosse un eroe, usando la sua memoria per continuare pervicacemente a criminalizzare chi porta la divisa trincerandosi dietro al dramma della sua morte", seguite dall'appello di togliere il "cippo che ancora campeggia in quella piazza e che nessuno si decide a eliminare". E proprio a ridosso dell'anniversario della morte di Giuliani, la consigliera comunale genovese Francesca Corso, della Lega, ha chiesto di rimuovere il monumento in piazza Alimonda dedicato al ragazzo con l'estintore, ricevendo un secco no da Rifondazione Comunista che si è detta orgogliosa del "sacrificio" compiuto da Giuliani il 20 luglio 2001.

Vicepresidente Fsp: "La vera vittima è Placanica"

Critiche alla due giorni per Giuliani anche dal vicepresidente nazionale del sindacato Fsp, Franco Maccari: "In quel 20 luglio del 2001 a #GenovaG8 ci furono 2 vittime, una è Carlo Giuliani, la seconda è una "vittima vivente", si chiama Mario Placanica e non se ne ricorda nessuno".

Poi l'appello alla rimozione definitiva del cippo: "Perchè essere sempre ipocriti?? A Genova, in Piazza Alimonda, quel cippo, in ricordo di un delinquentello, va sradicato! Molto più onorevole mettere un cactus nel buco che resta! Ed ora avanti con gli insulti...", conclude ironicamente Maccari.

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