Difesa a senso unico di Soros: la crociata di Gad Lerner su Rai3

Dopo l'articolo pubblicato su Repubblica, Gad Lerner è tornato a difendere il finanziere su Rai3 durante la sua nuova trasmissione. Una puntata a senso unico sulla tv pubblica

Difesa a senso unico di Soros: la crociata di Gad Lerner su Rai3

Gad Lerner corre in soccorso del finanziere George Soros. Quest’ultimo non ne avrebbe nemmeno bisogno, dato che è presidente e fondatore di una potentissima e ricchissima rete filantropica - la Open Society Foundations - osannata da tutta la stampa progressista mondiale. Il miliardario e donatore "liberal", promotore della diffusione della “democrazia” e dei "diritti umani" prima nei Paesi ex sovietici e poi in tutto il mondo, è stato mitizzato nella puntata del nuovo programma di Gad Lerner, L’approdo su Rai3, dal titolo Dagli al buonista!.

In studio con lui il professor e storico Adriano Prosperi e Sofia Ventura, docente di comunicazione politica presso l’Università di Bologna. “In questa puntata - si legge - andiamo in Guascogna, nella Francia occidentale, per incontrare nel suo castello Renaud Camus, ideologo della teoria della 'Grande Sostituzione' etnica cara alle destre europee, secondo cui l'immigrazione africana e islamica sarebbe favorita dalla grande finanza mondialista. George Soros ne sarebbe il burattinaio, Papa Francesco il profeta, i radical-chic i detestabili propugnatori, amici degli immigrati e quindi nemici del popolo”. Naturalmente, la narrazione proposta da Lerner è tutta a senso unico, senza possibilità di un confronto aperto con persone che la pensano diversamente dal giornalista.

Dopo l’elogio pubblicato su La Repubblica, Lerner torna a prendere le difese del finanziere liberal sul servizio pubblico in una trasmissione che trasuda dell’ego smisurato del conduttore. Gad Lerner fa apparire i critici dello speculatore come degli "antisemiti", che criticano il suo operato soltanto perché è ebreo, o perché sono dei “complottisti” che credono alla bufala dei Protocolli dei Savi di Sion. "Soros rappresenta lo stereotipo perfetto di questo tipo di narrazione - spiega Sofia Ventura in studio, stuzzicata da Lerner - il complottismo si presenta sotto forma di un racconto, di una trama". Lerner ricorda poi che "Soros viene definito uno schiavista" soltanto perché ha il buon cuore di finanziere le ong che operano nel Mediterraneo (ma non era una bufala?).

Il tentativo - maldestro - del conduttore è chiaro: prendere come esempio i critici del finanziere più ridicoli e deprecabili al fine di far passare il messaggio che tutti quelli che mettono in discussione le numerose iniziative del milionario di origine ungherese non hanno argomentazioni ma pregiudizi e sono, nel migliore dei casi, poco preparati e plagiati dalla "narrazione" sovranista. Nell'articolo pubblicato su Repubblica, il giornalista ha affermato che il fondatore dell'Open Society è stato demonizzato e spesso viene considerato, specialmente dalla destra populista come una sorta di 'burattinaio' degli attuali flussi migratori di massa e della 'grande sostituzione' che interesserebbe l’Europa.

Gad Lerner evita accuratamente di menzionare le critiche più strutturate e documentate mosse all’operato dello speculatore. Per quanto riguarda l’Italia, il finanziere divenne tristemente famoso durante il cosiddetto “mercoledì nero” del 16 settembre 1992, quando la lira italiana e la sterlina inglese furono costrette ad uscire dal Sistema Monetario Europeo (Sme) a seguito di una speculazione finanziaria da lui condotta attraverso il fondo Quantum: operazione che lo stesso Soros non ha mai rinnegato e di cui non si è mai pentito, come confermava in’un intervista pubblicata sull'Huffington Post.

Quel giorno lo “squalo” della finanza vendette lire allo scoperto comprando dollari, e ciò costrinse la Banca d’Italia a vendere 48 miliardi di dollari di riserve per sostenere il cambio, portando a una svalutazione della nostra moneta del 30%. Soros è stato così vittima delle critiche che, nel 1995, soltanto tre anni dopo quella spericolata speculazione finanziaria, ricevette la Laurea honoris causa presso l'Università di Bologna per volontà di Romano Prodi. L’ex presidente del Consiglio Bettino Craxi raccontò, in una rara intervista, ciò che successe in quei giorni: "Il finanziere squalo Soros fece una colossale speculazione sulla lira, guadagnando non so quale cifra colossale. Dopo questa sua impresa, a riconoscimento, ebbe la laurea ad honoris causa dell’Università di Bologna. Grandi intrighi, grandi avventure, alle quali sono portati grandi gruppi finanziari”.

Negli ultimi 20 anni George Soros ha finanziato, per mezzo della “Open Society Foundations”, tutte le organizzazioni e associazioni capaci di diffondere i suoi valori e ideali, sia negli Stati Uniti che in Europa. Nessuna “teoria del complotto”, ma tutto documentato nero su bianco grazie al lavoro degli hacker di DC Leaks, i quali hanno pubblicato migliaia di file trafugati dai server dei principali funzionari e partner della Open Society Foundations, rendendo pubbliche le strategie messe in atto dall’organizzazione al fine di influenzare l’esito delle elezioni e l’opinione pubblica.

Negli Stati Uniti, oltre ad aver finanziato la campagna elettorale dell'ex Segretario di Stato Hillary Clinton con 8 milioni di dollari, sono innumerevoli le ong di area “progressista” sponsorizzate dalla Open Society Foundations al fine di accrescere il potere politico e l’influenza di George Soros nel Paese, tra cui vale la pena citare l’associazione umanitaria “Human Rights Watch”, “Media Matters for America” di David Brock e, non ultime, “MoveOn.Org” e “USAction”.

In una intervista del maggio 2014 rilasciata dalla Cnn, Soros ammise inoltre di essere responsabile della creazione di una fondazione in Ucraina che contribuì alla deposizione dell’allora legittimo leader del governo Yanukovych. Imporre la democrazia liberale a suon di milioni rappresenta un’ingerenza negli affari interni di uno stato che forse può piacere a Lerner e ai sostenitori delle esportazioni di democrazia, ma rappresenta un chiaro progetto politico. E Soros non è stato votato da nessuno, tantomeno in Italia. Strano che durante la trasmissione nessuno lo abbia fatto notare, soprattutto quando si è parlato di immigrazione e delle ong: la volontà degli italiani è quella di limitare fortemente l'immigrazione che hanno subito dal 2014 al 2017, così come stanno facendo gli altri paesi europei che predicano bene ma razzolano malissimo (vedi Germania e Francia) e se non simpatizzano con Soros non è perché credono a chissà quale complotto ma semplicemente perché pensano che uno stato debba poter agire in tal senso senza che un milionario "benefattore" s'intrometta finanziando le organizzazioni non governative, solo perché secondo il finanziere gli immigrati - compresi quelli economci - rappresentano un valore.

Soros finanzia le ong perché sa benissimo che, come illustrato Kelly M. Greenhill, insegnante di scienze politiche e relazioni internazionali alla Tufs University nel suo libro "Armi di migrazione di massa.

Deportazione, coercizione e politica estera", queste ultime possono esercitare una grande pressione politica sui governi e fungono da "agents provocateurs" in grado di "alternare le minacce alle misure dirette a trasformare migrazioni di proporzioni limitate in crisi su vasta scala, facendo pressione o pubblicizzando le emergenze"; ong che "possono perfino incoraggiare flussi migratori per stimolare cambiamenti di regime". Critiche e argomentazioni che Gad Lerner ha preferito ignorare, sposando una narrazione a senso unico, con l'aggravante di averlo fatto sulla tv pubblica.

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